Alzheimer: 5 sane abitudini che dovresti avere se hai più di 65 anni per vivere di più e prevenire la demenza

Secondo una recente ricerca uno stile di vita sano e attivo aumenterebbe le aspettative di vita delle persone, e diminuirebbe il rischio di sviluppare i sintomi della demenza senile e il morbo di Alzheimer.

Le abitudini quotidiane di uno stile di vita sano possono mantenere il cervello in forma e aiutarti a vivere più a lungo: questo è quanto è emerso da una nuova ricerca.

Lo studio pubblicato di recente sul British Medical Journal ha rilevato che le persone di età pari o superiore a 65 anni, che avevano uno stile di vita sano vivevano più a lungo (3,1 anni in più per le donne, 5,7 anni in più per gli uomini) rispetto ai loro coetanei che non avevano lo stesso stile di vita. Hanno anche trascorso la maggior parte dei loro anni rimanenti senza il morbo di Alzheimer.

(Leggi anche: Uno stile di vita sano aumenta le aspettative di vita delle persone con Alzheimer e ritarda la comparsa della demenza)

Lo studio

Nello studio, i partecipanti ottenevano un punteggio molto elevato se riportavano almeno quattro di queste cinque abitudini considerate sane:

  1. seguire la dieta MIND, che predilige i grassi “buoni” e le verdure rispetto agli alimenti di origine animale e altamente trasformati.
  2. impegnarsi in attività cognitive, come lettura e puzzle
  3. essere fisicamente attivi, ossia svolgere almeno 150 minuti a settimana
  4. non fumare
  5. limitare il consumo di alcol (non più di un drink al giorno per le donne e due drink al giorno per gli uomini).

Questo studio sottolinea come lo stile di vita può potenzialmente ridurre il rischio di Alzheimer e demenza fino al 60%.

Questa ricerca si affianca, inoltre, ad altri studi che hanno indagato sull’incidenza del morbo di Alzheimer, come il Chicago Health and Aging Project (CHAP) uno studio birazziale su oltre 10.000 residenti di Chicago.

I ricercatori, quindi, hanno scoperto che le persone che seguivano uno stile di vita più sano e attivo avevano un tasso molto più lento di declino cognitivo.

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Fonte: BMJ

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