Salmonella: non solo nel pollo! Anche i suini italiani (e la carne di maiale) sono risultati contaminati, secondo l’Efsa

Quanto sono frequenti i casi di salmonella nei suini? Uno studio dell'Efsa condotto in Italia mostra la presenza del batterio in 19 carcasse di maiale su 757

Nell’ambito del programma di borse di studio dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) (EU-FORA), è stato realizzato uno studio sulla presenza di Salmonella nei suini. Questo, condotto in un macello italiano, ha analizzato un totale di 757 carcasse di maiale, tra il 2018 e il 2021.

Complessivamente, sono stati trovati 19 campioni positivi a diverse tipologie di salmonella:

  • Salmonella Derby (8 casi)
  • Salmonella typhimurium (3 casi)
  • Salmonella London (3 casi)
  • Salmonella Give (2 casi)
  • Salmonella Brandenburg (2 casi)
  • Salmonella Goldcoast (1 caso)
salmonella carcasse suini tabella

@Efsa

La ricerca ha mostrato che la prevalenza di Salmonella era maggiore nei campioni provenienti da allevamenti con una distanza maggiore di 200 chilometri dal macello.

La contaminazione in questi casi potrebbe dunque essere dovuta alla permanenza più lunga degli animali in mezzi di trasporto che non assicurano un’igiene adeguata e al fatto che i maiali viaggiano ammassati. (Degli orrori degli allevamenti intensivi di maiali vi abbiamo parlato più volte: Viaggio nell’orrore degli allevamenti italiani di maiali: nuove immagini esclusive (VIDEO)

Il tasso di positività alla salmonella era maggiore per gli animali più pesanti, ma in misura minore rispetto al precedente parametro.

Ovviamente, la presenza di salmonella nelle carcasse si tradurrà poi nella presenza del batterio nei prodotti ottenuti dalla lavorazione delle carni suine, con il conseguente rischio di intossicazione alimentare da parte dei consumatori. E il problema non è di poco conto, in quanto non sempre la carne di maiale si consuma ben cotta. Quindi pur essendo in percentuale “solo” il 2,5% di animali risultati contaminati, una volta trasformati e raggiunti gli scaffali, il numero di prodotti contenenti il batterio della salmonella aumenterebbe notevolmente. Senza contare l’ulteriore contaminazione che potrebbe avvenire nello stabilimento di lavorazione della carne o nei passaggi successivi della filiera (Si pensi a un macellaio che taglia la carne con lo stesso coltello, solo per fare un esempio)

Molta viene lavorata per essere trasformata in insaccati poco stagionati (come le salsicce o alcuni salami), e proprio questi alimenti sono una delle maggiori cause di casi di salmonellosi in Europa.

Quindi, non dobbiamo stare attenti solo a pesce, uova o carne di pollo, ma anche a prodotti derivati dalla carne suina.

salmonella carcasse suini tabella 2

@Efsa

La ricerca si rivela molto importante per migliorare i controlli nei punti della filiera più a rischio ed evitare così la diffusione della salmonella tra i suini. Come si legge nelle conclusioni:

Le valutazioni del rischio sono studi benefici che in effetti possono aiutare il processo decisionale. Sulla base dei risultati, si può ottenere una gestione delle risorse più mirata. Il risultato del modello qualitativo può essere utilizzato per la rivalutazione delle priorità esistenti nelle tecniche di ispezione.

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Fonte: Efsa

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