Il modo in cui ci si sveglia condiziona l’intera giornata. Ecco come migliorarlo

Il modo in cui ci si sveglia condiziona la nostra giornata: le buone abitudini cominciano dalla sveglia. La routine per una giornata di successo.

Il modo in cui ci alziamo al mattino condiziona l’andamento della nostra giornata. Cominciamo dall’inizio, ovvero dalla sveglia: se quando suona, dopo averla “stoppata”, amiamo rigirarci dall’altra parte, sapendo che risuonerà dopo 10 minuti non siamo per nulla sulla buona strada.

Dan Ariely, psicologo e insegnante della Duke University, consiglia infatti di impostare la sveglia esattamente all’ora in cui ci si vuole alzare e spiega che alzarsi subito, senza posticipare magari più e più volte, aiuta a creare una connessione tra suono dell’allarme e il riflesso di alzarsi dal letto, in modo tale che diventi quasi automatico, non più difficile. Ma non è tutto: cedere alla tentazione di riaddormentarsi anche solo per 5 minuti produce effetti nefasti, vanifica in parte l’azione ristoratrice del nostro sonno e gli effetti ricadranno sull’efficienza del nostro funzionamento mentale, memoria inclusa, di tutta la giornata.

È chiaro poi che alzarsi con “il piede sbagliato” (cioè con un’attitudine, una predispozione d’umore negativa; che poi il primo piede appoggiato a terra sia concretamente il destro o il sinistro, questo è un altro conto) non aiuta e non motiva ad affrontare la giornata.

E se la saggezza romana (“non possiamo alzarci ogni mattina felici e contenti ma possiamo ogni mattina essere felici e contenti di esserci alzati”) non riesce a convincerci fino in fondo, scendere dal letto con la gioia nel cuore è un altro step che possiamo imparare a realizzare concentrandoci, con gratitudine, sulla bellezza che è intorno a noi: possiamo essere grati e ammirare sia un cielo azzurro che uno pieno di nuvoloni anche scuri, carichi di pioggia; possiamo godere di un fiore, della vista che la finestra della nostra stanza ci offre e soffermarci, con curiosità, come se fosse la prima volta, per scovare un particolare ancora inedito o per osservare come, su un punto già note, il movimento della luce lo caratterizzi ogni giorno in un modo un po’ diverso. Si può cercare il sole, immergersi mentalmente, per acquisirne l’insegnamento amorevole e la saggezza profonda; essere grati e ringraziare per la presenza di una persona cara, per un dono ricevuto, per quello che si ha. Bastano pochi minuti al giorno e l’umore negativo si trasforma, quello positivo si corrobora.

E poi… stretching. Un po’ come fa, molto chiaramente, il gatto: allungamento dei muscoli. Si può cominciare già dal letto, in realtà, allungandosi, stiracchiandosi (braccia e gambe) mentre ci si alza. Da abbinare con qualche respiro profondo e lento, prepara al movimento, senza stress.

E a questo punto arriva una delle peggiori abitudini nostrane, appena alzati: il caffè. Studi importanti infatti evidenziano come, in realtà, a lungo andare il suo effetto sia controproducente: la caffeina introdotta inibisce la produzione mattutina di cortisolo, l’ormone “dello stress” che ci aiuta, normalmente, a svegliarci e a mantenerci attenti. Al mattino appena svegli, quindi, meglio optare per gli effetti depurativi di un bel bicchiere di acqua tiepida, magari con un po’ di limone (la tazzina di caffè sarò perfetta dalle 10 a mezzogiorno e dalle 14 alle 17, quando la caffeina non interferisce con la produzione di cortisolo).

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La qualità e le modalità del nostro risveglio, ma anche l’orario, daranno un certo imprinting a tutta la giornata. Non è infatti un caso che questo sia uno dei momenti più “curato” dai manager di successo che prevedono specifiche routine (sequenze di comportamenti e abitudini) per coglierne tutti i vantaggi. Almeno sono i punti fermi.

Il primo: la sveglia suona presto. La giornata dura più a lungo e, al mattino, c’è più tempo per sbrigare gli affari davvero importanti (come dire: chi dorme piglia meno pesci) inclusa – secondo step – una prima “organizzazione” della giornata (chiarezza e visione aiutano infatti sia nel far crescere la motivazione personale che nella realizzazione pratica, evitando perdite di tempo e di focus). Non manca mai (terzo punto) un piccolo allenamento fisico (che sia una bella passeggiata a ritmo veloce, una corsetta o anche solamente un workout domestico) e un momento di meditazione, di pausa senza pensieri. Quindi, per finire, una buona colazione: per avere le energie giuste per affrontare tutta la giornata. Comunque vada.

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Anna Maria Cebrelli

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