La leggenda delle castagne e della fata verde che ci fa riscoprire la magia dell’autunno

La leggenda delle castagne e della Fata Verde e altre leggende sul frutto autunnale per eccellenza, da raccontare (anche) ai nostri bambini, e non solo a scuola!

Che autunno sarebbe senza castagne? Sicuramente molto triste, perché questo frutto che troviamo nei boschi e nelle zone lontane dall’inquinamento cittadino non solo è buonissimo, ma ha anche tante proprietà. Attorno al castagno ruotano numerose leggende.

Come dicevamo, le castagne sono un toccasana, sono prive di colesterolo, forniscono Sali minerali, fosforo, calcio, ferro e potassio, sono quindi un alimento ad alto valore energetico, utile in autunno e in inverno per recuperare le forze. Contengono poi fibre utili per l’attività intestinale.

Le castagne vengono consigliate in caso di anemia perché sono fonte di acido folico e sono utili in convalescenza, ad esempio per anziani e bambini dopo un’influenza. Ma oltre a tante proprietà e modi con cui si possono utilizzare in cucina, le castagne sono protagoniste di tante leggende, ve ne raccontiamo due in particolare che spesso vengono lette ai bambini.

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Leggende sulle castagne

Tanto tempo fa il castagno era un albero molto triste perché non aveva frutti da donare ai bambini. Un giorno chiese alla Fata Verde di poter avere anch’egli dei frutti come gli altri alberi. Lei gli promise che li avrebbe avuti, ma solo l’anno seguente. Qualche giorno dopo il castagno fece nascondere tra i suoi rami una famigliola di ricci, la quale fuggiva da un branco di cani che voleva mangiarla.

Quando la Fata Verde lo venne a sapere, tornò dal castagno e lo ricompensò donandogli subito tanti frutti racchiusi in piccoli ricci verdi: le deliziose castagne.

Un’altra leggenda è questa:

Moltissimi anni fa, in un bosco di montagna, viveva una famiglia di ricci: mamma, papà e i loro piccoli. Accanto ad essi, c’era un enorme albero pieno di castagne. Ogni giorno, un gruppo di scoiattoli affamati si avvicinava all’albero per mangiarne i frutti. Un bel giorno, la famiglia dei ricci pensò di fare una passeggiata nel bosco. Sentì delle lamentele e si avvicinò curiosa all’albero per vedere chi fosse.

Salì sopra e rimase sorpresa nel vedere le tristi castagne che si lamentavano, e spiegarono loro degli scoiattoli che le mangiavano. Insieme, escogitarono un bel piano: al momento dell’arrivo degli scoiattoli, le castagne si sarebbero nascoste dentro i ricci. Così fecero.

Da quel giorno, gli scoiattoli si punsero e non vennero più a disturbare le castagne. Ecco perché, ancora oggi, le castagne mantengono il loro riccio per proteggersi dal nemico.

E infine, una leggenda legata più all’aspetto religioso:

Gli abitanti di un piccolo paese di montagna erano talmente poveri che non avevano nulla da mangiare. Ogni giorno pregavano Dio affinché desse loro qualcosa con cui cibarsi. Dio ebbe compassione di loro e regalò a quegli abitanti un albero maestoso: il castagno dal quale poter raccogliere frutti nutrienti e commestibili.

Il diavolo per dispetto racchiuse i frutti in un riccio spinoso per impedire agli uomini di raccoglierli. Gli abitanti del paesino allora si rivolsero nuovamente a Dio e chiesero il Suo aiuto. Dio scese dal Cielo e, guardando il castagno, fece il segno della croce e come d’incanto i gusci spinosi si aprirono, facendo cadere le castagne.

Da quel giorno ogni anno in autunno i frutti del castagno si aprono a croce e cadono giù pronti per essere raccolti e gustati da tutti.

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