Perché l’empatia è molto più che mettersi nei panni dell’altro

Perché l'empatia è molto più che mettersi nei panni dell'altro, perché se ne parla tanto ed è così importante svilupparla.

L’empatia nella definizione da dizionario viene descritta come “la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale.”

In effetti è così ma va specificato che percepire e comprendere le emozioni altrui non implica provarne di identiche, cosa che succede piuttosto nel cosiddetto contagio emotivo e che si può erroneamente dedurre quando si dice “mettersi nei panni dell’altro“.

L’empatico percepisce e comprende gli stati emotivi di un’altra persona, riesce a mettersi nei suoi panni, ma non ne viene contagiato. Se per esempio un amico è giù di morale, l’empatico lo sente e rilevandone la tristezza, cerca di confortare la persona offrendole supporto, senza per questo farsi assorbire dalla malinconia.

Cioè l’empatia ci aiuta a percepire i segnali emotivi di un’altra persona, segnali che trascendono le parole ma che, per esempio, possono essere trasmessi tramite gesti, espressioni facciali, posizioni e via dicendo. Percependoli, siamo in grado di sentirci più vicini a quella persona senza per questo provare le stesse identiche emozioni.

Ma perché è tanto importante essere empatici? Perché un mondo più empatico ha le premesse per essere un mondo più solidale, cosa di cui beneficeremmo tutti. Senza contare che spargendo solidarietà e reciproco supporto, le persone sarebbero anche meno propense alla violenza e più predisposte a un dialogo costruttivo, meno diffidenti le une verso le altre, più rispettose e comprensive, nonché aperte verso punti di vista diversi dal proprio. Certo, non basterà l’empatia a cambiare il mondo ma è un piccolo contributo che male di certo non fa!

Sebbene esistano persone più o meno empatiche di natura, esistono dei modi per migliorare l’empatia, che è una qualità che si può imparare, innanzitutto riconoscendo le proprie emozioni. Per esempio ascoltare gli altri con il cuore aperto evitando giudizi, essere onesti e sinceri per far sentire a proprio agio chi abbiamo davanti. Nessuno vorrebbe aprirsi con qualcuno che non parla francamente. Essere umani, compassionevoli, comprensivi capendo che tutti siamo diversi. Essere aperti a livello mentale evitando, per quanto possibile, i pregiudizi o cercando perlomeno di superarli. Essere disposti a mettere in discussione se stessi e la propria morale.

FONTI: Dailygood/Illustrazione di Laura De Rosa – mirabilinto.com

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