Sei una persona emotivamente intelligente se non fai mai queste 5 domande

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Arrivano le festività e puntualmente ci troviamo a tavola con amici e parenti, alcuni graditi, altri meno. Soprattutto quelli che avanzano di anno in anno domande inopportune, volontariamente pungenti o del tutto inconsapevoli ma non per questo meno fastidiose.

Dovrebbero inventare un galateo delle domande da non fare, che sarebbe bene tenere a mente ogni volta che si presentano occasioni simili. E non solo. Perché va bene la curiosità, ma anche no agli interrogativi maleducati. Che non a caso le persone emotivamente intelligenti, quindi quelle più predisposte a riconoscere, interpretare e rispondere con empatia alle proprie emozioni e a quelle altrui, evitano sempre.

Hai preso/perso peso?

Non si fa che parlare di quanto sia sbagliato e pericoloso il body shaming, ovvero il deridere qualcuno per il suo aspetto fisico, eppure chiedere, soprattutto alle donne, se sono ingrassate o dimagrite rimane un grande classico. Chiaramente si tratta di domande del tutto inopportune perché la forma fisica altrui non è argomento di dibattito. Impariamo ad andare oltre gli stereotipi e non lasciamoci condizionare dai soliti canoni estetici, il peso non definisce le persone.

Quanto guadagni?

È vero che in questo periodo delicato siamo tutti più preoccupati dal punto di vista economico ed è normale volerne parlare con gli altri. Ma in alcune circostanze, come il pranzo o il cenone di Natale, rischia di essere un argomento off limits. Non tutte le persone desiderano rivelare i propri guadagni, si tratta pur sempre di un tema delicato e di natura privata.

Quando pensi di avere figli?

Decidere di avere o meno figli è una questione del tutto privata, su cui nessuno ha il diritto di esprimere opinioni. Si tratta di una decisione che spetta solo ai diretti interessati, asteniamoci da morali e suggerimenti inutili e poco graditi. Senza contare che in alcuni casi non dipende da scelte personali, ma da altri fattori al di fuori della propria volontà. Ma resta in ogni caso una domanda maleducata e inopportuna.

Non sei ancora sposato/a?

Il matrimonio non è un obbligo e non rende le persone più o meno realizzate delle altre. Fare una domanda simile presuppone che, il non essere sposati, sia qualcosa di anomalo ma oggigiorno la singletudine fortunatamente non è più un tabù. Possiamo rimanere single fino a tarda età, senza sensi di colpa.

Quando trovi un vero lavoro?

Fare una domanda simile o definire passatempo il lavoro altrui è estremamente offensivo, giudicante, scortese, inappropriato. Il fatto di non riuscire a catalogare chiaramente la professione di un’altra persona non ci autorizza ad etichettarla. Fra l’altro denota poca conoscenza del mondo del lavoro odierno, che pullula di professioni insolite e difficilmente catalogabili nei “grandi classici”.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Leggi anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Laureata in Beni Culturali, redattrice web dal 2008 e illustratrice dal 2018. Appassionata di viaggi, folklore, maschere tradizionali. Si occupa anche di tematiche ambientali, riciclo creativo e fai da te. Con SpiceLapis ha realizzato "Memento Mori, guida illustrata ai cimiteri più bizzarri del mondo". Nel 2018 ha dato vita a Mirabilinto, labirinto di meraviglie illustrate.

Iscriviti alla newsletter settimanale

Riceverai via mail le notizie su sostenibilità, alimentazione e benessere naturale, green living e turismo sostenibile dalla testata online più letta in Italia su questi temi.

Seguici su Facebook