Combattiamo l’hate speech: 6 domande che tutti dovremmo farci prima di pubblicare un commento sui social

Nella vita "reale" offendere una persona non è questione di click, ma online è un attimo a premere invio. Tuttavia i commenti denigratori sono gravi allo stesso modo: prima di pubblicarli ecco 6 cose che dovresti considerare e domande che dovresti porre

Nella vita “reale” siamo più consapevoli della gravità delle offese, ma online è un attimo a premere invio. Il cosiddetto Hate speech è infatti un fenomeno molto diffuso, subdolo e pericoloso. Di cui talvolta gli stessi artefici non si rendono pienamente conto. Come se sul web tutto fosse concesso!

Fra l’altro uno studio condotto da ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con Agcom e Jozef Stefan Institute di Lubiana, ha evidenziato che il linguaggio offensivo non viene utilizzato solo dagli haters più accaniti, ma spesso anche da utenti insospettabili. 

Tuttavia i commenti pregni di odio e negatività che lasciamo sui social non sono meno gravi delle offese pronunciate faccia a faccia. Sminuire, attaccare, minacciare, incitare alla violenza, sono tutte cose gravissime, sia online che offline. Non siamo autorizzati a offendere le persone come se niente fosse solo perché ci sentiamo protetti dallo schermo.

Quindi d’ora in avanti, prima di pubblicare commenti online, tieni a mente questi suggerimenti e poniti le seguenti domande:

Perché vuoi pubblicare quel commento?

Vuoi pubblicare il commento per esprimere la tua opinione e partecipare a un sano dibattito o quello che desideri realmente è annientare e ferire i sentimenti di qualcuno? Poniti questa domanda prima di lasciare qualunque commento negativo e quando hai dubbi, scrivi al volo una lista dei motivi per cui senti il bisogno di commentare e dei motivi per cui non dovresti.

Non si tratta di auto-censurarsi, è lecito esprimere la propria opinione anche se contraria, ma di utilizzare i toni giusti, senza scadere nella violenza verbale.

Rileggi il commento prima di pubblicarlo

Prima di cliccare su “invio”, abituati a rileggere il commento che intendi pubblicare, chiedendoti se il tono di voce sia adeguato o offensivo. Inoltre considera che online è più facile essere fraintesi e capita spesso di dire accidentalmente qualcosa che non si pensa realmente. Rileggere i commenti prima di pubblicarli è di grande aiuto. 

Diresti la stessa cosa nella vita “reale”?

Prima di pubblicare un commento offensivo online, chiediti se diresti la stessa cosa dal vivo. Ti sentiresti a tuo agio nel farlo? Ci penseresti su? Lo troveresti giusto e indispensabile? La persona che riceve il commento non si sentirà meno offesa o meno ferita solo perché lo legge su uno schermo. Tienilo presente!

Come ci rimarresti tu a ricevere lo stesso commento?

Ricordati che le persone a cui stai scrivendo o rispondendo sono esseri umani con emozioni e sentimenti, proprio come te e quindi prova a chiederti TU come ci rimarresti a ricevere un commento dello stesso tipo prima di cliccare su invio.

Lo schermo sembra ridurre il nostro livello di empatia, rendendoci in generale più freddi nei confronti delle altre persone. Peggio ancora quando si tratta di personaggi famosi. Probabilmente il fatto di percepirli così distanti e irraggiungibili, ci induce a credere che si disinteressino dei commenti negativi. Ma non dobbiamo dimenticare che sono esseri umani proprio come noi, con emozioni e sentimenti.

Gestire una valanga di inutile negatività non è per niente facile e può avere conseguenze gravi dal punto di vista psicofisico. Vale anche per gli eventuali moderatori, che spesso si occupano di filtrare i commenti di odio indirizzati alle persone famose. 

Il tuo commento è discriminatorio?

Le discriminazioni possono essere dirette verso singole persone o gruppi ed essere legate al sesso, alla nazionalità, all’età, all’etnia, all’orientamento sessuale o alla religione. In ogni caso rappresentano una grave forma di ingiustizia, anche quando si nascondono dietro a una battuta apparentemente innocua.

Presta attenzione alle parole che usi e non lasciarti condizionare dai commenti altrui se ti sembrano discriminatori. Mettiti sempre nei panni delle persone cui indirizzi i tuoi messaggi. 

Coltiva l’empatia anche sul web

Provare empatia sul web sembra più difficile che nella vita “reale” perché, a quanto pare, lo schermo facilita le manifestazioni di odio. Ma i commenti offensivi e denigratori fanno male anche se letti su uno schermo e influenzano concretamente il nostro umore. Quindi prima di pubblicarli, pensa a come ti sentiresti se quel commento venisse rivolto a te. Ne vale davvero la pena? Stimola un dibattito costruttivo o si tratta di un messaggio inutile e puramente denigratorio? 

E dopo che ti sei posto tutte queste domande ricordati una cosa fondamentale: tutto questo odio può costare caro perché essere online non significa essere impunibili: diffamazione, insulti e minacce rimangono reati anche in rete. Stanno nascendo in Italia diverse campagne, associazioni e avvocati che tutelano le persone che hanno subito violenze verbale online e a cui è possibile rivolgersi :

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