Arriva il Pandoro fatto con gli insetti: la VIDEO ricetta di MasterBug

Nasce in Italia grazie a MasterBug il primo Pandoro realizzato con gli insetti: burro, uova, latte, farina bianca e farina derivata da bachi da seta.

Un Pandoro fatto con gli insetti. Non è decisamente per i deboli di stomaco la trovata del foodblogger MasterBug che si è portato avanti seguendo suggerimenti di esperti e commissioni autorevoli su quello che sarà il cibo del futuro – gli insetti appunto- che, ricordiamo, da gennaio 2018 saranno su tutti gli scaffali dei negozi italiani.

MasterBug – e il nome la dice lunga – segue tutte le indicazioni sul tema e sposa in pieno l’idea del “Novel Food”, concentrandosi in particolare sugli insetti commestibili, tanto ricchi di proteine e anche ecosostenibili.

Nasce così in Italia grazie a lui il primo Pandoro realizzato con gli insetti: burro, uova, latte, farina bianca e un pizzico (il 20%) di farina derivata da bachi da seta, allevati per il consumo alimentare umano.

pandoro baco

Un dolce classico ma decisamente al passo coi tempi. Il colore è più scuro di quello conferito dalla tradizionale farina, si sente molto il sapore della farina dei bachi da seta, che pare sia tra l’altro un’importante fonte alimentare: le percentuali di contenuto proteico e lipidico totale per peso secco della farina sono rispettivamente del 55,6% e del 32,2%. Le proteine delle pupe del baco da seta comprendono elevati livelli di aminoacidi essenziali, mentre per 100 grammi di farina di baco da seta si contano 55 grammi di proteine, 8,5 grammi di grassi, 6 grammi di fibre, 25,43 grammi di carboidrati e un valore energetico di 389.60 (Kcal/100g).

Ebbene, se più di 90 sono i Paesi in cui ormai gli insetti rappresentano un alimento molto comune (1.400 le specie di insetti considerati commestibili e quasi 100 i Paesi in cui si mangiano: 36 in Africa, 23 nelle Americhe, 29 in Asia e 11 in Europa. Fonte Expo 2015), l’Italia farà parte di questi a partire da gennaio. E chissà se il pubblico apprezzerà.

Nel frattempo potete salvarvi la ricetta per provare a realizzarla il prossimo Natale. Avete un anno di tempo per abituarvi all’idea…

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Germana Carillo

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