L’olio di palma fa male: colpa dei grassi saturi per l’Istituto Superiore di Sanità

L’olio di palma fa male? Quali sono le conseguenze per la salute dell’utilizzo di olio di palma come ingrediente alimentare? L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha espresso il proprio parere sull’olio di palma su richiesta del Ministero della Salute.

L’olio di palma fa male? Quali sono le conseguenze per la salute dell’utilizzo di olio di palma come ingrediente alimentare? L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha espresso il proprio parere sull’olio di palma su richiesta del Ministero della Salute.

Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito web una sintesi del parere dell’ISS sull’olio di palma. L’ISS evidenzia innanzitutto che l’olio di palma è una fonte rilevante di acidi grassi saturi.

Infatti l’olio di palma è composto per il 50% da acidi grassi saturi (quasi esclusivamente da acido palmitico) e per il 40% da acidi grassi monoinsaturi (acido oleico). Il restante 10% è formato da acidi grassi polinsaturi (acido linoleico).

Gli effetti negativi per la salute dell’olio di palma possono essere legati al suo elevato contenuto di acidi grassi saturi. Infatti la scienza ha ormai determinato che l’eccesso di acidi grassi saturi nella dieta ha effetti negativi sulla salute, in particolare per quanto riguarda l’aumento del rischio di patologie cardiovascolari.

L’ISS ha evidenziato che tra le fonti di acidi grassi saturi presenti nella comune alimentazione, oltre all’olio di palma contenuto nei prodotti industriali, troviamo latte e derivati, uova e carne. L’assunzione di acidi grassi saturi non dovrebbe superare il 10% delle calorie totali all’interno della nostra alimentazione.

Secondo l’ISS l’olio di palma può avere effetti sul rischio cardiovascolare al pari di altri alimenti ricchi di grassi saturi, come il burro. Altri grassi alimentari, come ad esempio l’olio di girasole, hanno un minor apporto di acidi grassi saturi e un maggior apporto di acidi grassi polinsaturi.

L’ISS sostiene che il consumo di olio di palma “non è correlato all’aumento di fattori di rischio per malattie cardiovascolari nei soggetti normo-colesterolemici, normopeso, giovani e che assumano contemporaneamente le quantità adeguate di polinsaturi”.

Invece, fasce di popolazione quali bambini, anziani, dislipidemici, obesi, pazienti con pregressi eventi cardiovascolari, ipertesipossono presentare una maggiore vulnerabilità rispetto alla popolazione generale”.

Per tale ragione, evidenzia l’ISS, nel contesto di un regime dietetico vario e bilanciato, comprendente alimenti naturalmente contenenti acidi grassi saturi (carne, latticini, uova), occorre ribadire la necessità di contenere il consumo di alimenti apportatori di elevate quantità di grassi saturi.

Leggi qui la sintesi del parere dell’ISS sull’olio di palma e scarica qui il PDF con il parere completo.

Marta Albè

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