Esercizi necessari per smaltirle e non calorie in etichetta, così si dimagrirebbe davvero secondo questo studio

Leggete mai le calorie che contiene un determinato cibo? Chi deve stare attento a mantenere il peso forma, o è a dieta, spesso è obbligato a farlo. Una ricerca sostiene però che sarebbe molto più efficace indicare in etichetta, piuttosto che le calorie, lo sforzo fisico utile a “bruciarle”.

Leggete mai le calorie che contiene un determinato cibo? Chi deve stare attento a mantenere il peso forma, o è a dieta, spesso è obbligato a farlo. Una ricerca sostiene però che sarebbe molto più efficace indicare in etichetta, piuttosto che le calorie, lo sforzo fisico utile a “bruciarle”.

Immaginate di trovare su una barretta di cioccolato al latte invece della classica etichetta che segnala 229 calorie, l’indicazione che per smaltirla occorrono 42 minuti di camminata o 22 di corsa. La mangereste con la stessa leggerezza? Secondo una meta-analisi condotta su 14 studi precedenti e pubblicata sul Journal of Epidemiology & Community Health, no, la cosa farebbe una certa differenza.

Secondo lo studio, condotto da un team dell’Università di Loughborough (UK) e coordinato da Amanda Daley, questo semplice escamotage aiuterebbe le persone a scegliere cibi più sani e a limitare il consumo di alcuni alimenti con la conseguenza di assumere quasi 65 calorie in meno per pasto, arrivando a 200 calorie in meno in un’intera giornata. Può non sembrare molto ma lo è secondo gli studiosi, dato che basterebbe questo per prevenire alcuni casi di sovrappeso e obesità.

Questa originale etichetta, detta Pace, Physical activity calorie equivalent or expenditure, sarebbe utile perché alla maggior parte delle persone non è chiaro il significato di calorie o livelli di grassi in termini di bilancio energetico. Quindi, avere solo il numero di calorie sull’etichetta non è in realtà funzionale dato che non si percepisce la ricaduta in termini di salute.

Le etichette Pace sono state illustrate con i disegni di una persona che corre e di una che cammina, ciascuna accompagnata da una stima di quanti minuti sarebbero necessari in quell’attività per bruciare le calorie del cibo in questione.

Alcuni esempi?

  • Bevanda analcolica zuccherata da 138 Kcal – 26 minuti di camminata o 13 di corsa
  • 1/4 di pizza da 449 calorie – 1 ora e 23 minuti di camminata e 43 minuti di corsa
  • Pacchetto di patatine da 171 calorie – 31 minuti di camminata e 16 minuti di corsa
  • Una ciotola di cereali da 172 calorie – 31 minuti di camminata e 16 minuti di corsa
  • Panino con pollo e pancetta da 445 calorie – 1 ora e 22 minuti di camminata e 42 minuti di corsa
  • 50 grammi di arachidi tostate a secco da 296 calorie – 54 minuti di camminata e 28 minuti di corsa
  • Muffin ai mirtilli da 265 calorie – 48 minuti di camminata e 25 minuti di corsa

Come hanno dichiarato i ricercatori:

“Le nostre ricerche hanno dimostrato che l’uso di questo tipo di etichettatura ha indotto le persone a riflettere due volte sulle calorie che stavano consumando e, rispetto ad altre forme di etichettatura, le persone avevano una probabilità tre volte superiore di indicare che avrebbero intrapreso attività fisica. Vorremmo vedere ulteriori ricerche per verificare se l’effetto sul consumo calorico è sostenuto quando l’etichettatura Pace è applicata in altri contesti come ristoranti e supermercati”

La Royal Society for Public Health britannica ha già chiesto l’etichettatura PACE per sostituire l’attuale sistema, ma fino ad oggi, ci sono state poche prove a sostegno di questa posizione.

Anzi c’è anche chi ha criticato fortemente la proposta sostenendo che l’introduzione di un’etichettatura alimentare per attività potrebbe favorire la comparsa di disturbi alimentari in chi è predisposto.

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