Ecco come proteggere le tue ossa dal rischio di fratture se segui una dieta vegetariana (soprattutto se sei donna)

Un nuovo studio dimostra che le donne vegetariane hanno un rischio maggiore di subire fratture ossee - ecco come evitarle

Ci sono molti motivi per scegliere di intraprendere uno stile alimentare vegetariano – motivi etici, legati allo sfruttamento degli animali e dello sfruttamento delle risorse naturali, ma anche di salute, vista l’evidenza scientifica (confermata da numerosi studi) che il consumo di carne rossa ha gravi conseguenze per la nostra salute.

La comunità scientifica è ormai concorde che regimi alimentari vegani e vegetariani non rappresentano un rischio per la nostra salute, seppur con le dovute accortezze e seguendo una dieta equilibrata che non provochi scompensi nell’assunzione dei nutrienti essenziali.

Tuttavia, se da una parte le diete vegetariane e vegane sono collegate a un minor rischio nell’insorgenza di patologie croniche quali diabete, ipertensione e tumore, un nuovo studio ha recentemente confermato che le persone che seguono per anni una dieta vegetariana, hanno una densità minerale ossea inferiore a chi segue una dieta onnivora e questo espone maggiormente al rischio di fratture.

Sono soprattutto le donne ad essere maggiormente esposte al rischio di frattura rispetto agli uomini: in particolare, le donne che seguono una dieta vegetariana avrebbero un rischio del 33% in più di fratturarsi l’anca rispetto alle donne che seguono una dieta onnivora.

Lo studio si è basato sui dati raccolti dal Women’s Cohort Study nel Regno Unito su un campione di donne fra i 35 e i 69 anni che hanno completato alcuni questionari concernenti il loro stile di vita e le loro abitudini alimentari fra il 1995 e il 1998 per vedere, a distanza di anni, chi di loro avesse subito poi una frattura dell’anca.

Leggi anche: I bambini che seguono una dieta vegetariana rischiano il sottopeso? Cosa dice davvero lo studio

Il campione d’indagine è stato raggruppato in cinque categorie sulla base delle risposte delle partecipanti in merito alla propria alimentazione:

  1. carnivore regolari, che hanno dichiarato di mangiare carne più di cinque volte a settimana
  2. carnivore occasionali, che hanno dichiarato un consumo di carne inferiore alle cinque volte a settimana
  3. pescetariane, che hanno dichiarato di mangiare solo pesce ma non carne
  4. vegetariane, che hanno dichiarato di non mangiare né carne né pesce, ma di mangiare derivati animali come latticini e uova
  5. vegane, che hanno dichiarato di praticare un’alimentazione completamente vegetale. L’ultimo gruppo è stato aggiunto a quello vegetariano perché troppo esiguo.

Oltre alla dieta e al consumo di carne e derivati animali, i ricercatori hanno tenuto conto di altri fattori che avrebbero potuto aumentare il rischio di frattura – quali età, consumo di alcol, tabagismo, attività fisica, menopausa, tipo di lavoro praticato e così via.

Rispetto alle donne che hanno dichiarato di mangiare carne con regolarità, le donne vegetariane e vegane hanno manifestato una più alta incidenza di frattura dell’anca nei decenni successivi all’indagine; lo stesso aumento del rischio non si è visto per le donne pescetariane o per le consumatrici occasionali di carne.

Questi regimi alimentari più etici e sostenibili sono allora da demonizzare se si vuole mantenere le proprie ossa in salute? In realtà, è possibile continuare a praticare un’alimentazione vegetariana o vegana e al tempo stesso prendersi cura delle proprie ossa per scongiurare il rischio di una frattura in futuro. Ecco tre fattori a cui prestare attenzione per ridurre il rischio di danni ossei:

  1. Peso corporeo. Molte persone vegetariane e vegane tendono ad avere un indice di massa corporea (BMI) più basso rispetto agli onnivori: essere sottopeso può portare nel tempo a una cattiva salute ossea e muscolare, e ciò può contribuire al rischio di frattura dell’anca.
  2. Dieta. Carne e pesce sono fonti di importanti nutrienti per la salute delle nostre ossa – come proteine, vitamine B12 e D, acidi grassi omega-3. Questi nutrienti si trovano certamente anche negli alimenti di origine vegetale, ma spesso non vengono assunti in dosi corrette. Ecco perché i vegetariani e i vegani devono prestare attenzione alla propria dieta, quel tanto che basta ad assicurarsi l’assunzione corretta di tutti i nutrienti di cui si ha bisogno per condurre una vita sana. Parlare con il proprio medico può essere utile per capire se si ha bisogno di assumere qualche integratore specifico.
  3. Stile di vita. Come abbiamo detto, non è solo l’alimentazione a determinare un aumento del rischio di frattura delle ossa nelle persone vegetariane o vegane. Anche il tabagismo, il consumo eccessivo di alcol, la sedentarietà, hanno effetti negativi sulla salute delle ossa. Mantenere quindi uno stile di vita sano a 360 gradi è la chiave di una vita in salute e in armonia con la natura.

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Fonte: BMC Medicine

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