I cibi fritti e le bevande zuccherate aumentano il rischio di morte cardiaca improvvisa: lo conferma un nuovo studio

Un maxi studio condotto negli Stati Uniti conferma che l'abuso di frittura e bevande zuccherate può provocare morte cardiaca improvvisa

Un maxi studio condotto negli Stati Uniti conferma che la frittura e le bevande zuccherate sono molto pericolose per la salute e abusarne può esporre maggiormente al rischio di morte cardiaca improvvisa 

Che gli alimenti fritti non fossero salutari è cosa nota, ma adesso una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Journal of American Heart Association mette in guardia su questo tipo di alimentazione, che aumenta il rischio di morte cardiaca improvvisa. Supplì, arancini, mozzarelle in carrozza, panzerotti e altri cibi fritti sono sicuramente squisiti, ma da consumare con moderazione. Stesso discorso vale per le bevande zuccherate. Però, c’è anche una buona notizia per noi italiani: la dieta mediterranea può abbassare notevolmente il tasso di mortalità per patologie cardiovascolari.

“I risultati suggeriscono che la dieta può essere un fattore di rischio importante per la morte cardiaca improvvisa, ma sulle abitudini alimentari abbiamo un certo controllo” – commenta il professore di medicina dell’Università dell’Alabama James M. Shikany, autore principale dello studio – “Migliorare la propria alimentazione, optando per verdura, cereali integrali e pesce o per una dieta mediterranea e povera di cibi fritti, frattaglie e carni lavorate (caratteristiche del modello alimentare di tipo meridionale) può diminuire il rischio di morte cardiaca improvvisa”

A finire nella “black list” dei cibi da consumare in maniera estremamente limitata vi sono i fritti, ma anche le frattaglie, le carni lavorate (come i salumi) e le bevande zuccherate. 

I risultati della ricerca

Lo studio guidato dal professor Shikany ha analizzato i dati di oltre 21.000 persone di età pari o superiore a 45 anni iscritte a un progetto di ricerca nazionale in corso chiamato REasons for Geographic and Racial Differences in Stroke (REGARDS), che indagando sul legame tra ictus e provenienza geografica. Più della metà dei soggetti presi in considerazione proveniva da un’area che include 11 Stati del Sud-Est degli Usa, tra cui l’Alabama e il Mississippi, dove il tasso di ictus è piuttosto alto. 

I ricercatori hanno incluso sia partecipanti affetti da malattia coronarica che soggetti sani e hanno valutato le loro diete attraverso dei questionari sulla frequenza con cui veniva consumati circa 110 alimenti.  Dopo circa 10 anni di follow-up semestrale per verificare l’insorgenza di malattie cardiovascolari, i ricercatori hanno constatato più di 400 morti cardiache improvvise tra i 21.000 partecipanti alla ricerca.

Nello specifico, nei soggetti che seguivano una dieta definita “in stile meridionale”, a base di frittura e zuccheri, il rischio di morire di arresti cardiaci era maggiore del 46% rispetto a chi non consumava questi alimenti. 
Inoltre, nelle persone abituate a seguire la dieta mediterranea tradizionale il rischio di morte cardiaca improvvisa era inferiore del 26%.

Questi risultati supportano l’idea che una dieta più sana preverrebbe malattie cardiovascolari fatali e dovrebbe incoraggiare tutti noi ad adottare una dieta più sana”– sottolinea il dottor Stephen Juraschek, membro dell’American Heart Association’s Nutrition Committee of the Lifestyle and Cardiometabolic Health Council – Per quanto possibile, le persone dovrebbero aumentare la quantità di frutta e verdura che consumano ogni giorno, arrivando a 5-6 porzioni al giorno.

Fonte: Journal of American Heart Association

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