Tamarindo: proprietà, valori nutrizionali, ricette e come usarlo in cucina

Tamarindo, quali sono le proprietà benefiche e come usarlo al meglio per sfruttare tutti i benefici dei frutti di questo maestoso albero tropicale.

Tamarindo, quali sono le proprietà benefiche e come usarlo al meglio per sfruttare tutti i benefici dei frutti di questo maestoso albero tropicale.

Il tamarindo è il frutto dell’omonima pianta Tamarindus indica, un albero tropicale originario dell’ Africa orientale, imponente, decorativo e di lunga vita. I fiori, riuniti a grappolo, sono di colore giallo e caratterizzati da delicate sfumature rosso-arancioni. I frutti si presentano come baccelli marroni contenenti dai 4 ai 12 semi avvolti in una polpa carnosa, succosa ed asprigna.

Cerchiamo di scoprire insieme tutte le proprietà benefiche, le componenti nutrizionali ed i consigli su come utilizzare il tamarindo in cucina.

Proprietà del tamarindo

tamarindo pianta

Il tamarindo è un frutto esotico ricco di benefici per la nostra salute. Le sue proprietà lo rendono adatto in caso di irregolarità intestinale, infezioni, perdita di sali, diabete, ecc. In particolar modo ecco i principali benefici del tamarindo:

  1. Lassativo. Le proprietà lassative rappresentano le principali attività attribuite al tamarindo. I responsabili dell’effetto lassativo sono degli acidi organici contenuti all’interno della polpa, come l’acido tartarico e l’acido malico. In commercio vengono venduti, infatti, diversi sciroppi o marmellate a base di tamarindo, consigliati proprio in caso di stitichezza.
  2. Antiossidante. L’azione antiossidante del tamarindo è imputabile alla presenza di alcune sostanze, acido caffeico e tartarico, in grado di inibire la produzione dei radicali liberi contrastando i loro effetti negativi su tutto l’organismo.
  3. Epatoprotettore. Diversi sono gli studi condotti per analizzare l’effetto epatoprotettore della polpa e foglie del tamarindo. I risultati hanno confermato la sua capacità di sopprimere la perossidazione lipidica esercitando un’azione protettiva e decongestionante nei confronti delle cellule epatiche. Questo frutto viene spesso utilizzato come rimedio fitoterapico per facilitare lo svuotamento della cistifellea e prevenire i disturbi biliari.
  4. Rinfrescante, tonificante e rimineralizzante. L’elevato contentuto degli acidi organici e sali minerali fornisce al tamarindo proprietà rinfrescanti e rivitalizzanti.
  5. Antimicrobico. L’estratto di tamarindo contiene composti naturali (es. lupeolo e tamarindina) che hanno effetti antifungini, antibatterici ed antivirali. In particolare, si è dimostrato attivo contro la Klebsiella pneumoniae, Salmonella paratyphi, Bacillus subtilis, Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
  6. Ipocolesterolemizzante e antidiabetico. Studi preclinici hanno dimostrato che la somministrazione dell’estratto acquoso del tamarindo può comportare abbassamenti dei livelli di glicemia e colesterolo nel sangue.

Valori nutrizionali

Il tamarindo è caratterizzato da un importante profilo nutrizionale. Il frutto è composto principalmente da zuccheri (57%), acqua (31%) e fibre (5%). In percentuali minori, sono invece presenti altri nutrienti come proteine e grassi.
Il tamarindo è ricco inoltre di sali minerali, in particolare: potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio e selenio. La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine A, B (B1, B2, B3, B5, B6), C, K, e J.
Le analisi fitochimiche hanno dimostrato come questo alimento rappresenti una buona fonte di composti fenolici dal notevole potere antiossidante come i flavonoidi, le catechine, le procianidine B2 e soprattutto l’acido tartarico (presente in una percentuale del 12%).
Il frutto contiene anche altre sostanze vegetali che conferiscono al tamarindo le sue proprietà fitoterapiche. Ad esempio, i polisaccaridi (emucellulose, mucillaggini e pectine), tannini, terpeni volatili (limonene, geraniolo, safrolo, ecc.) ed amminoacidi (lisina, triptofano e metionina).

Come usarlo in cucina e Ricette

Una volta acquistato il tamarindo, nei negozi etnici o supermercati ben forniti, lo step successivo è quello della pulizia. Si tratta di un’operazione piuttosto semplice; consiste nello spezzare la scorza o buccia esterna ed estrarre successivamente la polpa. Da quest’ultima eliminate poi i semini contenuti.

Il gusto del tamarindo è un misto tra il dolciastro e l’acidulo, con note aromatiche e speziate. Proprio per questo suo particolare sapore, si presta benissimo per la realizzazione di salse, marmellate o sciroppi. Di seguito le ricette.

Sciroppo al tamarindo

sciroppo tamarindo

Ingredienti:

  • 800 gr di polpa di tamarindo,
  • 2 l di acqua, zucchero (uguale al doppio del peso del liquido ottenuto dopo filtratura).

Procedimento:

Prendete una pentola e portate l’acqua ad ebollizione. Raggiunto il bollore, aggiungete la polpa di tamarindo e lasciate sobbollire per circa 15 minuti. Spegnete il fuoco, filtrate e versate nel liquido lo zucchero. Riaccendete il fuoco e fate bollire per circa 30 minuti. Lasciate raffreddare ed infine trasferite lo sciroppo ottenuto nelle bottiglie. Potete utilizzarlo per preparare delle fresche granite, bevande (diluendolo con acqua) oppure dei ghiaccioli.

Marmellata al tamarindo

marmellata tamarindo

Ingredienti:

  • 500 gr di polpa,
  • 1 bicchiere di acqua
  • 150 /200 gr di zucchero

Procedimento:

Unite tutti gli ingredienti in una pentola e lasciate cuocere a fuoco basso per circa 30 – 40 minuti. Riponete la confettura in un vasetto di vetro a chiusura ermetica. Una volta raffreddata, conservatela in frigorifero.

Salsa al tamarindo

Ingredienti:

  • 250 gr di polpa,
  • 100 ml di acqua,
  • 1 cucchiaino di zucchero,
  • 1 cucchiaino di sale,
  • 1 cucchiaino di succo di limone,
  • 1 cucchiaino di peperoncino rosso in polvere e
  • 1 cucchiaino di aglio liofilizzato.

Procedimento:

Estraete la polpa dai baccelli del tamarindo e trasferitela in un pentolino aggiungendo anche tutti gli ingredienti sopra elencati. Una volta mescolato il tutto, mettete il pentolino sul fuoco continuando sempre a mescolare finchè la salsa non si sarà addensata. Quando avrà raggiunto la consistenza desiderata, frullate il composto per eliminare eventuali grumi. Essendo una salsa agrodolce si abbina perfettamente con il riso bollito, pesce, arrosto, pollo con verdure o per condire le insalate.

Roberta Petruccini

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