Sono arrivate le giuggiole: un frutto quasi dimenticato che non tutti conoscono

Conoscete le giuggiole? Un frutto croccante tipico della stagione autunnale che può essere mangiato sia fresco che secco.

Eh si, l’Autunno non è solo tempo di castagne, infatti porta con sé anche frutti che ormai sono finiti nel dimenticatoio ma che ancora è possibile trovare, specie nei mercatini e che vale la pena di assaggiare per riscoprire sapori per noi nuovi. Proprio ieri infatti, ho fatto incetta di questi piccoli frutti simili a mele, la cui raccolta cade proprio in questo periodo, fine settembre-ottobre.

Che cos’è la giuggiola?

Le giuggiole sono i frutti del giuggiolo, anche detto “dattero cinese” (Ziziphus jujuba), sono grandi all’incirca come un oliva, presentano una polpa giallognola e la buccia marrone-brunastra, mentre il sapore ricorda quello della mela. I frutti, una volta appassiti vengono impiegati per realizzare marmellate, sciroppi e liquori, tra cui il noto brodo di giuggiole,famoso antibiotico naturale che ha reso la giuggiola un piacevole toccasana invernale. L’espressione tipica “andare in brodo di giuggiole“riferita a chi manifesta grande felicità, deriva dalla bontà di questo inimitabile prodotto. Ma i frutti del giuggiolo sono utilizzati anche a scopo fitoterapico: dopo la raccolta che appunto avviene in questo periodo, vengono sottoposti ad essiccazione e poi utilizzati in diverse preparazioni.

Il brodo di giuggiole: un toccasana naturale

brodo giuggiole

Il brodo di giuggiole, noto come antibiotico naturale, ha dato origine alla famosa espressione “andare in brodo di giuggiole”, usata per descrivere uno stato di grande felicità. Questo antico rimedio si utilizza ancora oggi per trattare malanni invernali, grazie alle sue proprietà lenitive. Oltre alla sua bontà, il brodo di giuggiole è una preparazione che racconta la tradizione e il sapere popolare.

Leggi anche: Brodo di giuggiole: origini, modo di dire e come fare il liquore (ricetta)

Le proprietà fitoterapiche delle giuggiole

Oltre al loro uso in cucina, le giuggiole hanno una lunga storia di utilizzo fitoterapico, una volta raccolti, i frutti vengono essiccati e impiegati per la preparazione di tisane e decotti. Le giuggiole sono ricche di zuccheri, pectina, mucillagini e numerosi principi attivi come acido ascorbico, antrachinoni, tannini, zizifusina e flavonoidi. Queste sostanze conferiscono alle giuggiole proprietà anti-infiammatorie, utili per alleviare raucedine, bronchiti, mal di gola e raffreddori. Recenti studi hanno anche confermato le loro capacità di ridurre l’ansia, il nervosismo e i disturbi del sonno, contribuendo a un miglioramento del benessere generale.

Proprietà antiossidanti e antinfiammatorie

Uno studio pubblicato sulla rivista Molecules (2020) ha esaminato il potenziale antiossidante dei frutti del giuggiolo, evidenziando che i flavonoidi presenti nelle giuggiole hanno un ruolo chiave nel contrastare i radicali liberi e ridurre le infiammazioni. Questi composti sono particolarmente efficaci nel migliorare la salute cellulare e ridurre lo stress ossidativo.

Effetti sul sonno e sull’ansia

Uno studio condotto nel 2021 e pubblicato sulla rivista Journal of Ethnopharmacology ha analizzato l’effetto del frutto del giuggiolo sui disturbi del sonno e l’ansia, confermando che l’estratto di giuggiole migliora la qualità del sonno e riduce i livelli di ansia, grazie alla presenza di composti come saponine e flavonoidi.

Proprietà neuroprotettive

Un altro studio del 2019 pubblicato su BMC Complementary Medicine and Therapies ha dimostrato che l’estratto di giuggiola ha effetti neuroprotettivi, proteggendo i neuroni dallo stress ossidativo e migliorando le funzioni cognitive. Questo rende le giuggiole potenzialmente utili per prevenire malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Le giuggiole e il benessere psicofisico

Secondo nuovi studi, i flavonoidi contenuti nelle giuggiole possiedono anche proprietà antiossidanti e neuroprotettive. Questi composti naturali sono utili per migliorare la qualità del sonno e alleviare stati di ansia e depressione, specialmente nei periodi di maggiore stress. Inoltre, l’azione tonica delle giuggiole le rende utili in casi di astenia e affaticamento fisico. Grazie alla presenza di antrachinoni, le giuggiole hanno anche un lieve effetto lassativo, che può risultare benefico in caso di stipsi.

Consigli per l’acquisto e la conservazione

giuggiole

Se decidete di acquistare le giuggiole, vi consiglio di sceglierle leggermente acerbe, poiché continuano a maturare anche dopo essere state raccolte. Durante la maturazione non marciscono, ma tendono a raggrinzirsi e a seccarsi, caratteristica che le rende perfette per essere conservate a lungo. Per mantenerle fresche, riponetele in un luogo fresco e asciutto, meglio se al buio. Nei mercatini locali le giuggiole possono essere acquistate a prezzi ragionevoli.

Come si mangiano

Le giuggiole possono essere consumate in vari modi, sia fresche che secche, e sono deliziose in entrambi i modi. Quando sono fresche, si possono mangiare direttamente come un frutto crudo: la loro polpa croccante e il sapore che ricorda la mela le rendono un ottimo spuntino autunnale. Man mano che maturano, tendono a raggrinzirsi, ma ciò non ne compromette il gusto; anzi, diventano ancora più dolci e concentrate di sapore.

Oltre al consumo fresco, le giuggiole si prestano bene alla preparazione di marmellate, sciroppi e confetture, ideali per accompagnare pane e formaggi. Un altro uso molto apprezzato è l’essiccazione: una volta essiccate, possono essere aggiunte a mix di frutta secca o utilizzate per preparare dolci e biscotti. Non dimentichiamo il famoso brodo di giuggiole, un liquore dolce tradizionale preparato facendo cuocere i frutti con zucchero e spezie, perfetto per scaldare le fredde serate invernali.

Un consiglio: se acquistate giuggiole acerbe, potete farle maturare a casa; non marciranno, ma diventeranno più dolci e appassiranno leggermente, pronte per essere gustate in vari modi.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook