Prosciutto di Parma: sospeso per 4 mesi il certificatore Csqa per “ripetute violazioni del Piano dei controlli”

Si torna a parlare del prosciutto di Parma, uno dei prodotti tipici del nostro Paese e in particolare del suo ente di certificazione, Csqa, sospeso per 4 mesi dall'Ispettorato repressione frodi

Il prosciutto di Parma è un prodotto tanto amato quanto controverso e falsificato. Ora c’è una novità che riguarda questa varietà di prosciutto: l’Ispettorato repressioni frodi del ministero delle Politiche agricole (Icqrf) ha sospeso per 4 mesi l’ente di certificazione Csqa.

In diverse occasioni vi abbiamo parlato di frodi alimentari che hanno coinvolto il prosciutto di Parma, così come di scandali legati alla condizione dei maiali negli allevamenti. Leggi anche: Prosciuttopoli, maxisequestro: prosciutti danesi spacciati per Parma e San Daniele

Ora questo prosciutto torna al centro dell’attenzione in quanto l’ente di certificazione Csqa è stato sospeso per 4 mesi dall’Icqrf. Nelle motivazioni si parla di “ripetute violazioni del Piano dei controlli”.

Non è in realtà la prima volta che un provvedimento simile viene preso su un ente certificatore del prosciutto di Parma. Era già accaduto, due anni fa, all’Istituto Parma qualità, precedente certificatore: prima sospeso dallo stesso Ispettorato (legato al ministero delle Politiche Agricole) e poi cambiato dal Consorzio, in seguito allo scandalo dei maiali ottenuti da genetiche danesi. Animali che erano fuori standard e ovviamente anche fuori legge, secondo il rigoroso disciplinare di produzione di questo prodotto DOP.

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Quello che viene contestato stavolta all’ente certificatore sono i controlli relativi al 2020 (proprio da gennaio di quell’anno Csqa ha iniziato ad operare per il Consorzio del Prosciutto di Parma). Nel documento di sospensione dell’autorizzazione da parte dell’Icqrf si legge che le:

non conformità accertate nei confronti di CSQA Certificazioni S.r.l. sono diverse e riguardano anche ripetute violazioni del Piano dei controlli.

e che:

occorre verificare l’effettiva risoluzione delle stesse in concreto, onde garantire l’effettivo svolgimento dei compiti delegati nel pieno rispetto dei requisiti dell’indipendenza, imparzialità e terzietà e verificare che tutte le carenze riscontrate non si continuino a riverberare negativamente sull’affidabilità e l’operabilità dello stesso Organismo.

Si aggiunge anche che:

CSQA Certificazioni S.r.l. non ha applicato alcuni criteri previsti dal Piano dei controlli in materia di verifica delle partite di cosce fresche e lotti di prosciutti stagionati.

Durante questi 4 mesi di sospensione, l’organismo è sottoposto a specifica attività di vigilanza da parte di Icqrf e qualora Csqa non si assoggetti alle prescrizioni impartite, specifica il documento, si provvederà all’avvio di un procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata.

Staremo a vedere se, in seguito ai controlli, emergeranno nuovi dettagli relativi a come il certificatore lavorava per garantire qualità e sicurezza del prodotto e quali sono state le sue mancanze più nello specifico.

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Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

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