Orange wines, storia, caratteristiche e curiosità sui vini macerati nelle anfore di terracotta

I macerati sono dei particolarissimi vini anche noti come Orange wines e ciò gli è valso il titolo di "quarto colore del vino"

Nel mondo enoico tante sono le tendenze che i viticoltori mostrano con orgoglio quando presentano i loro vini: vini naturali, vini carbon free, gli ancestrali Pét Nat o rivisitazioni degli intramontabili classici, ma poiché ogni annata ha caratteristiche uniche che possono essere molto diverse rispetto alle precedenti, ogni bottiglia conquista e stupisce in un modo tutto suo.

Accanto ai tradizionali bianchi, rosati e rossi vi è un quarto colore, anche se definirlo un colore vero e proprio è errato, che si fa strada tra gli altri con aromi e sapori non convenzionali, ma intriganti e ricchi di sperimentazione. Stiamo parlando dei vini macerati, conosciutissimi anche sotto l’appellativo di Orange wines o vini Orange.

Cosa sono gli Orange Wines?

Quando menzioniamo Orange Wines, facciamo riferimento ad un vino prodotto da uve a bacca bianca, ma con il metodo dei rossi. Per capire questa semplice definizione che può sembrare tutto fuorché chiara bisogna fare un piccolo passo indietro e riassumere brevemente il processo di vinificazione – ossia quello che trasforma l’uva in vino – per i vini bianchi e per i vini rossi per poi arrivare agli Orange.

Per la produzione dei vini bianchi si utilizza solamente il mosto ossia la polpa ed il succo degli acini che vengono pigiati per poter estrarre il mosto che viene poi fatto fermentare con l’aggiunta di zuccheri e lieviti, chiarificato e sanificato. Nei vini rossi invece il mosto viene messo a macerare assieme ai vinaccioli d le bucce degli acini che contengono i polifenoli, sostanze organiche tra cui vi sono gli antociani che conferiscono al vino il tipico colore rosso-violaceo ed i tannini che garantiscono la longevità del vino.

Nei vini Orange dunque l’uva di partenza è sempre bianca, ma il mosto macera a contatto con la buccia ed i semi degli acini, da qui il nome di “vini macerati”. La vinificazione fa sì che il che il mosto di partenza bianco acquisisca non solo le caratteristiche tanniche, ma grazie ai polifenoli antociani anche un colore aranciato che è abbastanza insolito nei vini tradizionali. Per questo motivo dire che questa tipologica di vini possiede un quarto colore è sbagliato, ma che la vinificazione sia un connubio di tecniche differenti dal solito e che doni al prodotto finito un colore diverso dai tre classici invece si può.

Storia degli Orange Wines

I vini macerati hanno radici antichissime ed una storia millenaria che risalirebbe addirittura alle prime tecniche di vinificazione. Per scoprire le loro origini dobbiamo spostarci verso le regioni del Caucaso, nell’attuale la Georgia in primis, terre in cui la vinificazione prevedeva già che il mosto di uve bianche rimanesse a contatto con le bucce degli acini per un periodo di tempo variabile.

Il vino veniva lasciato poi fermentare all’interno di enormi contenitori di terracotta di oltre 200 litri che prendono il nome di kwevri e venivano interrati per mantenere il vino ad una temperatura costante.

kwevri

@pixbull/123rf.com

Accanto a questi kwevri venivano adoperate anche delle anfore più o meno ampie dove l’ormai vino veniva conservato per poterlo fare invecchiare più a lungo. Con il passare del tempo le tecniche di vinificazione si sono affinate, ma tutt’oggi ci sono ancora alcuni viticoltori che utilizzano la terracotta per la produzione dei loro vini macerati.

Caratteristiche degli Orange Wines

Gli Orange wines sono vini molto particolari che vengono prodotti in maniera naturale, sono quasi sempre biologici o biodinamici e non vengono chiarificati o filtrati. Questo fa sì che i vini macerati possano presentare sentori singolari e a volte bizzarri. Vini dallo spirito senza dubbio funky che sono diventati popolarissimi tra i più, essendo apprezzati proprio per le loro caratteristiche insolite. Note erbacee, di lieviti si contendono lo scenario assieme a fragranze di frutta matura e frutta secca come nocciole e noci al naso, mentre al palato gli aromi sono tendenzialmente più ricchi ed elaborati.

A distinguere un Orange da un altro è la durata della vinificazione. Più il processo è lungo, più questo conferirà al vino un carattere predominante, una complessità di aromi nonché un colore più intenso. Le tonalità cromatiche dei vini macerati sono davvero ampie: si parte da vini di un giallo-arancio molto sfumato, ad altri dal colore leggermente ambrato o ramato fino a vini di un rosso-arancio molto più carico che può addirittura assumere la colorazione del legno scuro.

I vini macerati vanno serviti ad una temperatura di 15 C°, come se fossero un rosso, e possono rappresentare l’abbinamento ideale per piatti speziati e molto saporiti, così come carni bianche e formaggi. La scelta è molto libera vista la loro peculiarità.

Gli Orange Wines in Italia

Nella nostra penisola la tradizione dei vini macerati ha preso piede ad Oslavia sulle colline del Collio nel Friuli Venezia Giulia grazie a Josko Gravner, un nome entrato nella storia del mondo enoico a cui è stato attribuito l’appellativo di “uomo delle anfore”.

Gravner è nato proprio in queste terre, ma ha appreso l’arte della fermentazione in Caucaso dove ha sperimentato il processo nelle anfore georgiane che ha deciso di portare poi in Italia e con le quali ha sempre realizzato il suo vino.

Il vino firmato Gravner è un ritorno alle origini perché prodotto come si faceva un tempo, secondo le fasi lunari e le posizioni dei pianeti che influenzavano l’agricoltura ed i raccolti. Oggi Josko Gravner continua a lavorare secondo questi principi, seguendo il naturale ritmo delle stagioni senza dover trasformare e stravolgere Madre Natura, ma creando con semplicità e funzionalità vini eccezionali che rispecchiano il terroir della sua regione. Particolarmente degna di nota è la sua Ribolla gialla macerata.

Ti consigliamo inoltre:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook