Dal Brie al Camembert: quali sono i formaggi che rischiano di contaminarsi più di tutti?

Chi consuma alcuni formaggi è più a rischio contaminazione da Listeria, Salmonella o altri batteri. Scopriamo quali sono i formaggi a cui prestare più attenzione e quali, invece, sono considerati più sicuri

Escherichia Coli, Listeriosi, Salmonella, Brucellosi: queste sono soltanto alcuni delle infezioni batteriche a cui si può andare incontro consumando prodotti caseari. Il boom di casi di Salmonella associati agli ovetti di cioccolato Kinder prodotti da Ferrero nello stabilimento belga di Arlon ha riacceso i riflettori sui rischi connessi al consumo di certi alimenti.

In cima alla lista di quelli maggiormente soggetti alle contaminazione troviamo i formaggi. Ma quali sono quelli più rischiosi? E a cosa bisogna prestare attenzi0ne per evitare di contrarre infezioni che si manifestano con sintomi come febbre e gastroenterite e in alcuni casi possono rivelarsi addirittura letali?

Nell’ultimo decennio, in Francia rispettivamente il 34%, il 37% e il 60% dei focolai di Salmonellosi, Listeriosi ed infezioni da E. coli enteroemorragico (EHEC) sono stati correlati al consumo di formaggi a base di latte crudo.

I formaggi a cui prestare attenzione

Alla luce di questi casi di infezioni l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria francese (ANSES) ha stilato un elenco con i formaggi considerati più a rischio. Tra questi spiccano quelli a pasta molle con muffa sulla superficie, ovvero:

  • Camembert
  • Brie
  • Crottin

Per quanto riguarda l’Italia, i formaggi a pasta molle con muffa maggiormente a rischio sono:

  • Gorgonzola
  • Taleggio

Inoltre, l’ANSES ha segnalato formaggi sottoposti a una breve stagionatura come il:

  • Morbier
  • Reblochon
  • Saint-Nectaire

Tra quelli più consumati in Italia troviamo il primo sale, originario della Sicilia.

Poi vengono i formaggi a pasta molle con crosta come:

  • Munster
  • Maroilles

I principali rischi connessi al consumo dei formaggi

Ecco quali sono le malattie più diffuse che si possono contrarre consumando determinate tipologie di formaggi:

formaggi batteri

formaggi batteri

rischi formaggi

@Veterinaria e Sicurezza Alimentare Regione Marche

Quali sono i formaggi più sicuri?

Per andare sul sicuro si può optare per il latte e i prodotti caseari sottoposti ad un’alta pastorizzazione o a un trattamento UHT (Ultra High Temperature) con basso valore di pH (acidi). I formaggi stagionati, anche se prodotti da latte crudo – come ad esempio il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano non consentono lo sviluppo dei patogeni.

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Fonte: ANSES/Veterinaria e Sicurezza Alimentare Regione Marche

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