Richiamate Amica Chips per alti livelli di acrilammide: prodotto e lotto da non consumare

Nuova allerta alimentare che riguarda alcune chips in cui sono stati trovati alti livelli di acrilammide. Il richiamo coinvolge un lotto di Amica Chips Ortolana

Il ministero della Salute ha segnalato oggi sul suo sito un nuovo richiamo che riguarda un prodotto della nota marca Amica Chips. Non si tratta delle comuni patatine fritte ma di chips di verdure vendute con il nome di “Ortolana“.

Il prodotto in questione si acquista in pacchetti da 100 grammi e proviene dall’azienda Yellow Chips BV che produce nei Paesi Bassi. Uno solo il lotto segnalato:

  • 080587 –  termine minimo di conservazione 25/03/2023

Le chips di verdure sono state richiamate in via precauzionale dall’azienda stessa in quanto potrebbero contenere alti livelli di acrilammide

richiamo amica chips ortolana

@Ministero della Salute

L’acrilammide, come scrive l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa):

è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature (frittura, cottura al forno e alla griglia) e anche durante le lavorazioni industriali a temperature di oltre 120° con scarsa umidità). Il processo chimico che provoca tutto ciò è noto come “reazione di Maillard”, quella che conferisce al cibo quel tipico aspetto e sapore di “abbrustolito” che lo rende più gustoso. Si forma per lo più da zuccheri e aminoacidi (principalmente un aminoacido chiamato asparagina) naturalmente presenti in molti cibi. La presenza di acrilammide è stata riscontrata in prodotti come patatine, patate fritte, pane, biscotti e caffè. Fu scoperto per la prima volta negli alimenti nell’aprile 2002, ma è probabile che sia stato presente nei cibi sin dall’invenzione della cottura.

Ricordiamo che questa sostanza è considerata genotossica e può aumentare il rischio cancro. È chiaro dunque che le chips segnalate non vanno assolutamente consumate ma riportate immediatamente al punto vendita per avere un rimborso.

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Fonte:  Ministero della Salute

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