Ostriche francesi contaminate da norovirus, richiamo immediato in Italia

Nuova allerta alimentare in Europa. Questa volta il pericolo riguarda le ostriche vive provenienti dalla Francia, dove è stato sospeso il commercio a causa del rilevamento del norovirus

Nuova allerta alimentare in Europa. Questa volta il pericolo riguarda le ostriche vive provenienti dalla Francia, dove è stato sospeso il commercio a causa del rilevamento del norovirus, la più comune causa di gastroenterite.

La segnalazione è stata diffusa dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff), che la scorsa settimana ha ritirato dal mercato europeo circa 80 prodotti. Per quanto riguarda le ostriche incriminate, non è ancora certo se queste non siano più effettivamente in commercio in Francia e in altri Paesi come il Belgio e la Spagna.

La notifica, però, è partita anche dall’Italia. È fondamentale, quindi, controllare sempre la provenienza dei frutti di mare (e non solo) acquistati nei supermercati e nelle pescherie. 

Di seguito riportiamo le schede relative alle ostriche francesi contaminate da norovirus:

norovirus ostriche

@RASFF

Cos’è il norovirus e quali sono i sintomi

Il norovirus rappresenta uno degli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica. Conosciuto anche con il nome di virus di Norwalk (nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968), si manifesta con sintomi come diarrea, vomito e dolori addominali accompagnati anche da febbre o mal di testa. Si tratta di un virus molto contagioso che si può contrarre anche tramite il consumo di alimenti contaminati. Il contagio avviene per via orale o per inalazione ma anche per contatto con superfici infette.

Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, ad esempio nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo. Il periodo di incubazione del virus è di circa 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. Generalmente la malattia non ha conseguenze serie, e la maggior parte delle persone si riprende nel giro di un paio di giorni.

Fonte: RASFF/Istituto Superiore di Sanità

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