Se sei allergico ai pollini delle graminacee, dovresti fare attenzione a mangiare anche a questi 10 frutti

Se soffri di allergia alle graminacee, ci sono alcuni frutti che potrebbero peggiorare ulteriormente le reazioni allergiche. Scopriamo quali.

Sapevi già che alcune allergie ai pollini possono essere aggravate a causa di alcuni alimenti? Si tratta delle cosiddette allergie crociate, reazioni allergiche scatenate da cause apparentemente non correlate fra di loro, in particolare tra il polline e gli alimenti di origine vegetale. La causa è una risposta immunitaria nei confronti di proteine simili fra loro.

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I cibi sconsigliati variano a seconda delle allergie ma sono da valutare caso per caso, dato che non sempre le allergie crociate si attivano con tutti gli alimenti. In paricolare, per chi soffre di allergia alle graminacee i frutti da evitare sono:

  1. melone,
  2. pomodoro,
  3. anguria,
  4. arancia (agrumi),
  5. kiwi,
  6. albicocca,
  7. ciliegia,
  8. pesca,
  9. mandorla,
  10. prugna,

Inoltre bisognerebbe stare attenti a consumare anche il grano e il mais che non sono propriamente frutti, ma cereali e che possono comunque sviluppare episodi di allergia incrociata.

Le allergie sono causate da una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti di sostanze generalmente non pericolose per l’organismo. A scatenare questa risposta sono le proteine presenti nella sostanza cui si è allergici. Nel caso delle allergie crociate, questi frammenti sono presenti in proteine di origine diversa, ad esempio di un polline e di un frutto. Può capitare così che chi è allergico a un polline lo sia anche a un cibo. Con l’assunzione di alcuni frutti, quindi, possono presentarsi problemi come pruriti, tumefazioni e comparsa di vesciche nella bocca.

Come possiamo evitare le allergie crociate? Se sei allergico ai pollini, informati su quali alimenti potrebbero presentare un rischio ed evita di consumarli nel periodo in cui il polline è più presente nell’ambiente. Il vaccino antiallergico e la cottura dei cibi potrebbero ridurre l’allergenicità di quei frutti.

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Fonti: NCBIAmerican Academy of Allergy, Asthma & Immunology

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