Ucraina, cosa c’è di vero nell’aumento dei livelli di radiazioni a Chernobyl

Un resoconto ufficiale del Parlamento ucraino indicherebbe che la radioattività attorno al sito di Chernobyl è in aumento. Ma la notizia non è certa

Avanza l’ombra dell’ipotesi di aumento della radioattività intorno a Chernobyl dovuto a polveri radioattive legate ai movimenti delle truppe di terra. A dichiararlo sarebbe il Ministero dell’Interno ucraino, secondo cui si registrerebbe un aumento dei livelli di radiazioni dal sito della defunta centrale nucleare di Chernobyl.

Il sito ancora radioattivo del disastro nucleare del 1986 si trova a circa 100 chilometri da Kiev.

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Gli esperti dell’agenzia nucleare statale non hanno fornito livelli di radiazione esatti, ma hanno affermato che il cambiamento sarebbe dovuto al movimento di pesanti equipaggiamenti militari nell’area che sollevavano polvere radioattiva nell’aria.

Le radiazioni iniziano ad aumentare. Per il momento non è fondamentale per Kiev, ma stiamo monitorando, ha affermato il ministero dell’Interno.

Una nota che viene in qualche modo confermata dall’Autorità per la sicurezza nucleare ucraina (State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine – SNRIU) che ha reso noto che tutti gli impianti della regione starebbero ora funzionando in sicurezza.

In linea con il proprio mandato, in un comunicato stampa l’Ispettorato per la sicurezza nucleare e radioprotezione, in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, dichiara di monitorare la situazione, anche attraverso eventuali informazioni che potranno essere rese disponibili mediante i circuiti internazionali di emergenza.

Ma cosa sta accadendo realmente?

Dai social, tenta di spiegarlo Luca Romano, un giovane laureato in Fisica Teorica a Torino:

Ammesso che la notizia sia vera, le interpretazioni possibili sono due, dice.

La prima riguarderebbe un danno ad un deposito di materiali radioattivi dovuto agli scontri nella zona.

Se così fosse, si tratterebbe comunque di una contaminazione che coinvolge un’area molto ristretta in una zona sostanzialmente disabitata.

La seconda è quella riportata da un’agenzia Ucraina (come riportavamo, ndr), secondo cui i livelli anomali sono causati dal sollevamento di polveri radioattive dovuto agli scontri e al transito di mezzi pesanti nella zona, che ha portato i sensori, posti ad una certa altezza, a rilevare maggiori quantità di radionuclidi (link nel primo commento).

In entrambi i casi, i livelli di radioattività segnalati al momento non risultano pericolosi per la salute in caso di esposizione temporanea. Si potrebbero avere rischi in caso di esposizione di durata superiore ad un mese, ma, allo stato attuale delle cose, riteniamo estremamente improbabile che la radioattività resti a questi livelli così a lungo.

Va comunque contemplata la possibilità che si tratti di una fake news.

In ogni caso, pare che la zona continui ad essere attualmente sotto il controllo dell’esercito russo, che comunque ha in ostaggio il personale scientifico che lavora allo smantellamento dell’ex impianto.

QUI tutti gli aggiornamenti della guerra in Ucraina.

Fonte: Reuters / State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine / L’Avvocato dell’Atomo

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