I risultati di uno studio italo-americano ha individuato nei piccoli pazienti alcuni segnali-spia connessi a forme più gravi di Covid-19

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Anche se non lo abbiamo ancora definitivamente sconfitto, conosciamo sempre più e sempre meglio il Coronavirus, e questo può aiutarci a prevenire le conseguenze più gravi di questa malattia. Un nuovo studio, condotto da ricercatori statunitensi in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia, ha individuato alcuni segnali-spia connessi a forme gravi di infezione in pazienti molto piccoli.
In generale, i bambini sono più resistenti al virus di quanto non possano esserlo gli adulti, poiché il loro giovane organismo è in grado di sviluppare più risposte immunitarie rispetto agli adulti. Tuttavia, ci sono alcuni soggetti che sembrano essere geneticamente predisposti a sviluppare la cosiddetta “sindrome multi-sistemica” – una complicanza rara e molto grave del Covid i cui sintomi sono febbre elevata, dolori addominali, vomito, diarrea, insufficienza cardiaca.
I ricercatori hanno analizzato l’andamento dei marcatori immunitari in un gruppo di bambini positivi al Covid-19, alcuni dei quali affetti da sindrome multi-sistemica. Da questa osservazione è emersa una predisposizione genetica dei piccoli pazienti a sviluppare la sindrome, che può portare come conseguenza estrema anche la morte.
La variante Omicron viaggia veloce fra i giovanissimi e colpisce particolarmente la fascia d’età 5-11 anni. Come spiegato dagli autori dello studio i bambini, soprattutto quelli più piccoli, tendono ad essere più colpiti dal SARS-Cov2 poiché spesso non sono ancora vaccinati e non sanno adottare le misure di prevenzione individuale che noi adulti abbiamo imparato a mettere in pratica negli ultimi due anni – distanziamento sociale, corretto uso della mascherina, igiene delle mani.
Per questo motivo è molto importante affidarsi alla scienza vaccinare senza timore i bambini al di sopra dei 5 anni: questo ridurrà enormemente il rischio di forme gravi della malattia (come appunto la sindrome multi-sistemica) e, in ultimo stadio, di morte precoce. Inoltre, il contagio dei più piccoli favorisce il propagarsi dell’epidemia anche fra gli adulti: un bambino che si ammala può portare il virus ai genitori o ai nonni che lo accudiscono, in un circolo senza fine.
@Nature Medicine
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Fonti: Nature Medicine / Fondazione Veronesi
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