Isolati potenti “super” anticorpi, potrebbero essere i più efficaci contro il coronavirus. Lo studio

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Isolati super anticorpi che al momento si sono mostrati essere i più efficaci contro il coronavirus, tra tutti quelli prelevati dai malati di Covid-19.

Potenti anticorpi neutralizzanti”, così vengono definiti i super anticorpi che al momento si sono mostrati essere i più efficaci contro il nuovo coronavirus, tra tutti quelli prelevati dai malati di Covid-19. Identificati alla Columbia University di New York, potrebbero essere prodotti si larga scala e dare una spinta verso nuove terapie.

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature gli anticorpi appena isolati ad oggi sono tra i più potenti nella neutralizzazione del virus SARS-CoV-2.

Ora abbiamo una collezione di anticorpi più potente e diversificata rispetto ad altri anticorpi che sono stati trovati finora e sono pronti per essere trasformati in trattamenti”, dichiara David Ho, professore di medicina alla Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, che ha diretto il lavoro.

Lo studio

Secondo quanto si legge su Nature, la scoperta e lo sviluppo di anticorpi monoclonali neutralizzanti il ​​virus potrebbe essere il miglior approccio per trattare o prevenire l’infezione dal nuovo coronavirus.

È per questo che i ricercatori hanno isolato 61 anticorpi monoclonali neutralizzanti SARS-CoV-2 da 5 pazienti infetti ricoverati in ospedale con malattia grave. Tra questi, hanno individuato 19 anticorpi che hanno neutralizzato potentemente il SARS-CoV-2 e 9 dei quali hanno mostrato una potenza straordinaria, con concentrazioni del 50% di inibitore del virus.

Perché sono così importanti gli anticorpi?

Una delle principali risposte del corpo umano a un’infezione è quella di produrre proprio gli anticorpi, ossia quelle proteine ​​che si legano al patogeno invasore per neutralizzarlo e contrassegnarlo per la distruzione da parte delle cellule del sistema immunitario.

In questo momento, diversi farmaci contro ilCovid-19 sono in fase di sperimentazione clinica, ma nel frattempo, dicono gli scienziati a Scitechdaily, questi anticorpi neutralizzanti SARS-CoV-2 prodotti dai pazienti Covid-19 potrebbero essere usati per trattare altri pazienti o addirittura prevenire l’infezione nelle persone esposte al virus.

Questo approccio è simile all’uso del siero convalescente di pazienti COVID-19, ma potenzialmente più efficace. Il siero convalescente contiene una varietà di anticorpi, ma poiché ogni paziente ha una risposta immunitaria diversa, il plasma ricco di anticorpi utilizzato per trattare un paziente può essere notevolmente diverso dal plasma somministrato a un altro, con concentrazioni e intensità variabili di anticorpi neutralizzanti.

Il team di Ho ha scoperto che sebbene molti pazienti infetti da SARS-CoV-2 producono quantità significative di anticorpi e che la qualità di tali anticorpi varia. Nei pazienti che hanno analizzato, coloro che avevano patologie gravi hanno prodotto gli anticorpi più fortemente neutralizzanti.

Ciò ha permesso al loro sistema immunitario di fornire una risposta più solida”, afferma Ho. Qualcosa di simile a quanto abbiamo imparato dall’esperienza sull’HIV”.

La maggior parte degli anticorpi anti-SARS-CoV-2 si lega alla glicoproteina a spillo, una peculiarità che dà al virus la sua caratteristica “corona” in superficie. Alcuni degli anticorpi più potenti erano diretti al dominio di legame del recettore (dove il virus si attacca alle cellule umane), ma altri erano diretti alla regione N-terminale della proteina del picco.

anticorpi

©David Ho/Columbia University Irving Medical Center

Questi risultati mostrano quali siti sul picco virale sono i più vulnerabili – afferma Ho. L’uso di un cocktail di anticorpi diversi che sono diretti a diversi siti nello spike aiuterà a prevenire che il virus diventi resistente al trattamento”.

Il team della Columbia ha trovato una varietà più diversificata di anticorpi rispetto agli sforzi precedenti, inclusi nuovi anticorpi unici che non sono mai stati riportati. Per ora, però, si dovranno necessariamente aspettare ulteriori studi.

Fonti: Nature / Scitechdaily

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Giornalista pubblicista, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing. Scrive per greenMe dal 2009. È volontaria Nati per Leggere in Campania.

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