Sotrovimab distrugge anche la variante Omicron del virus SARS-CoV-2. Lla conferma arriva ora da uno studio pubblicato su Nature

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Sotrovimab distrugge anche la variante Omicron del virus SARS-CoV-2. Dopo gli schiaccianti risultati ottenuti nel corso della sperimentazione, la conferma arriva ora da uno studio condotto da un gruppo di ricerca della Humabs BioMed di Bellinzona in partnership con la GlaxoSmithKline e la Vir Biotechnology di San Francisco.
Omicron è l’ultima variante in circolazione del famigerato virus SARS-CoV-2 responsabile dell’infezione Covid-19. Da molti studi indicati come particolarmente contagiosa, è sotto la lente di ingrandimento per quanto riguarda la possibilità di essere efficacemente trovata con i tamponi rapidi, ma anche per la risposta ai vaccini e alle cure basate su anticorpi monoclonali attualmente disponibili, che appare più limitata.
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Ma sotrovimab sembrerebbe riaccendere le speranze.
Perché la variante Omicron preoccupa gli scienziati
Omicron mostra variazioni proprio della proteina spike, che consente al virus di penetrare nelle nostre cellule e che è quindi il “target” di vaccini e terapie anticorpali, sollevando così preoccupazioni sulla loro efficacia.
Sono state osservate marcate riduzioni dell’attività di neutralizzazione del plasma contro Omicron rispetto allo pseudovirus ancestrale per gli individui convalescenti e vaccinati – premettono gli autori del nuovo studio – ma questa perdita è stata meno pronunciata dopo una terza dose di vaccino
In altre parole la maggior parte degli anticorpi monoclonali attualmente disponibili hanno perso l’attività neutralizzante in vitro contro Omicron. Ma, spiegano gli autori, la terapia sotrovimab si mostra ancora molto efficace, il che riaccende la speranza che investire nelle terapie monoclonali non sia ormai totalmente inutile.
Cos’è sotrovimab e perché potrebbe neutralizzare Omicron
Come spiega l’Aifa, sotrovimab (noto anche come VIR-7831 e GSK4182136) è un anticorpo monoclonale che agisce contro Covid-19, ovvero una proteina che si lega ad una struttura specifica (chiamata antigene), in questo caso della proteina spike di SARS-CoV-2, riducendo la capacità del virus di penetrare nelle cellule dell’organismo.
A differenza degli altri monoclonali in circolazione, sotrovimab colpisce la proteina spike in una zona (tecnicamente epitopo) che si conserva in Omicron e che è quindi il suo vero “tallone d’Achille”. Colpendo un’area così conservata in tutte le varianti, gli scienziati presumono inoltre sia difficile che si sviluppi una resistenza.
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Per il farmaco è stata richiesta l’autorizzazione all’uso emergenziale, ed è un trattamento destinato ad adulti e adolescenti con Covid-19 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare ma che sono ad alto rischio di progredire verso la forma grave della malattia.
Il lavoro è stato pubblicato su Nature.
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Fonti: Nature
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