La variante Omicron resiste per giorni sulle superfici ed è immune ad ogni tipo di igienizzante, lo studio

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Un nuovo studio fornisce nuove risposte sulla capacità di trasmissione del Coronavirus e delle sue diverse varianti

Un nuovo studio fornisce nuove risposte sulla capacità di trasmissione del Coronavirus e delle sue diverse varianti

Fin dai primi giorni dell’emergenza pandemica tuttora in atto, ci è stata sottolineata l’importanza di lavare spesso le mani (utilizzando prodotti disinfettanti speciali) e di igienizzare superfici e oggetti con cui entriamo in contatto, per scongiurare il rischio di trasmettere il Coronavirus che, come sappiamo, permane sulle superfici che possono diventare veicolo di diffusione della malattia.

Nel frattempo, con il passare dei mesi ed il diffondersi di nuove varianti del virus originario, abbiamo imparato a conoscere meglio il nostro “nemico” e a fronteggiarlo in modo più adeguato. Diversi studi sono stati già condotti per comprendere meglio le modalità in cui il virus si trasmette e l’efficacia delle pratiche di igiene personale e ambientale nel ridurre il rischio di contagio.

Ora un nuovo studio condotto in Giappone dai ricercatori dell’università di Kyoto ha analizzato le differenze nella stabilità ambientale virale fra la forma originaria del virus SARS-CoV-2 (quello rilevato a Wuhan, in Cina) e le successive varianti: è emerso che su plastica e superfici cutanee tutte le varianti del ceppo originario (quindi Alfa, Beta, Delta e Omicron) hanno una sopravvivenza di gran lunga maggiore rispetto al ceppo di Wuhan – più del doppio della sopravvivenza.

Ma non solo: oltre a permanere più a lungo sulle superfici e a resistere meglio all’azione disinfettante dei prodotti igienizzanti, questi hanno anche una durata maggiore della carica infettiva – con una media di 16 ore. Questi due fattori spiegherebbero perché queste varianti abbiano una maggiore diffusione, con un maggiore aumento del rischio di trasmissione per contatto.

@ BioRxiv

Come si può comprendere anche osservando gli schemi qui sopra, la variante più resistente e durevole di tutte è senza dubbio la Omicron, scoperta per la prima volta in Sudafrica qualche mese fa: la sua resistenza sul materiale plastico è in media di otto giorni, mentre sulla cute è in grado di resistere fino ad un massimo di 21 ore; la variante è inoltre dotata di un’incredibile capacità di resistenza all’azione di igienizzanti e disinfettanti comunemente utilizzati per la prevenzione del Covid.

@ BioRxiv

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Fonte: BioRxiv

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Laureata in lingue straniere, vegana da 3 anni, scrivere è la mia passione e collaboro con diverse testate su temi a me cari come natura, sostenibilità, stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente. Sul mio blog “La strega che scrive” parlo di giornalismo, editoria e letteratura

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