Mascherine Ffp2: come utilizzarla e conservarla, gli errori da non fare secondo gli esperti

Le mascherine Ffp2 si possono utilizzare anche più a lungo delle classiche 8 ore consigliate a patto di utilizzarle e conservarle bene

Con l’entrata in vigore dell’ultimo decreto anti-Covid, l’uso di mascherine Ffp2 è diventato obbligatorio sui mezzi pubblici, per l’accesso a cinema, teatri, stadi e in vari altri luoghi e contesti. Ne esistono di diverse tipologie, alcune sono riutilizzabili altre invece sono monouso, ma anche quest’ultime se utilizzate e soprattutto conservate in modo corretto possono in realtà essere utilizzate più volte.

Ormai conosciamo tutti le mascherine Ffp2 che all’inizio della pandemia erano riservate prevalentemente agli operatori sanitari. Ora invece, diventate ormai obbligatorie in diversi luoghi pubblici, sono un dispositivo che tutti dobbiamo avere a disposizione.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, queste mascherine grazie all’alto potere filtrante (95%) riescono a bloccare anche le particelle e goccioline più piccole che circolano nell’aria, di fatto riducendo davvero al minimo il rischio di infezione.  Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca tedesco Max Planck, le mascherine Ffp2, se utilizzate correttamente, riducono allo 0,1% il rischio di infezione da Covid.

Di Ffp2 esistono diverse tipologie: con o senza valvola, monouso o riutilizzabili (con sopra apposta la lettera R). In particolare quest’ultime possono essere utilizzate più volte a patto di igienizzarle correttamente.

Come e per quante volte? L’ha spiegato uno studio pubblicato sull’American Journal of Infection Control di cui vi abbiamo parlato ieri.

In sintesi la ricerca, condotta da un team del Beth Israel Deaconess Medical Center e del MIT, sostiene che le mascherine FFP2 possono essere sterilizzate fino a 25 volte con l’utilizzo di perossido di idrogeno vaporizzato (VHP), un processo che però non si può fare in casa ma solo nei contesti ospedalieri o nei laboratori.

Leggi anche: Mascherine FFP2: quante volte possono essere riutilizzate in modo efficace?

Come suggeriscono alcuni produttori, anche i consumatori possono sterilizzare le loro mascherine utilizzando una soluzione idroalcolica disinfettante spray al 70%. Mentre secondo un test condotto qualche mese fa dalla rivista francese dei consumatori Que Choisir, è possibile anche lavarle in lavatrice fino a 10 volte, senza che perdano la loro efficacia.

Le mascherine Ffp2 non riutilizzabili sono invece monouso e si ritiene dunque che vadano indossate una sola volta (per non più di 8 ore consecutive) e poi buttate.

Ma gli studi di Cristiana Boi, ingegnere chimico dell’università di Bologna che ha condotto diversi test sulle mascherine chirurgiche e ha lavorato anche sulle Ffp2, evidenziano che, a patto di conservarle correttamente, potrebbero essere utilizzate senza rischi anche per 40 ore.

Come ha dichiarato all’Adnkronos:

Sulle mascherine chirurgiche ma il discorso si può estendere anche alle Ffp2, abbiamo visto che funzionano bene fino a 40 ore, un numero pensato su una settimana lavorativa di 5 giorni per 8 ore. Non si deve trattare necessariamente di 40 ore di fila, però: se si utilizza un’ora al giorno per fare la spesa, si può tenere anche 15 giorni, a patto di conservarla bene. Questi dispositivi temono l’umidità. Quindi non vanno riposti in una bustina di plastica e lasciate là, meglio la carta o il tessuto. Ma l’ideale sarebbe appenderle in casa in un posto pulito.

Come conservare ed utilizzare la Ffp2

I suggerimenti della dottoressa Boi in sintesi sono i seguenti:

  • tenere la mascherina lontano dall’umidità
  • non conservare la mascherina in buste o astucci di plastica ma eventualmente in carta o tessuto
  • appendere la mascherina in casa in un posto pulito

Inoltre, come ha spiegato l’esperta, non bisogna indossare la chirurgica sotto la Ffp2 ma eventualmente fare l’opposto.

Metterla sopra la chirurgica è assolutamente sbagliato. Meglio il contrario, che permette uno strato in più di filtrazione e protegge dalla sporcizia la Ffp2. E’ quello che gli americani chiamano ‘effetto Emmental’, riferendosi ai buchi del famoso formaggio: se metto più strati insieme, i buchi in posizioni diverse creano più ‘pieno’ e trattengono più particelle.

Se non si riesce ad essere precisi con queste indicazioni, il consiglio rimane sempre quello di cambiare quotidianamente la propria mascherina.

Come indicazioni generali poi la dottoressa Boi suggerisce di portare sempre con sé i due tipi di mascherina, utilizzando all’aperto la chirurgica (che consente di respirare meglio) e indossando la Ffp2 quando si sta in luoghi chiusi.

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Fonte: American Journal of Infection Control / Adnkronos

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