I criceti hanno portato la variante Delta a Hong Kong, lo studio

Come i visoni, anche i criceti sono in grado di trasmettere il SARS-CoV-2: la conferma in uno studio condotto a Hong Kong, dove è scoppiato un focolaio di variante Delta

I criceti possono trasmettere all’uomo il SARS-CoV-2: finora c’erano solo sospetti e nessuna certezza, ma un nuovo studio ha svelato che la trasmissione è possibile e che sarebbero stati proprio questi piccoli roditori a portare la variante Delta a Hong Kong, dove è scoppiato un focolaio. In totale sono state circa 50 le persone colpite dalla variante, una situazione che ha portato le autorità locali ad una soluzione estrema: ovvero l’abbattimento di centinaia di criceti e altri piccoli mammiferi venduti nei negozi di animali domestici.

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Il focolaio di variante Delta a Hong Kong

La ricerca, guidata dall’Università di Hong Kong e pubblicata sulla rivista Nature, è stata avviata a seguito di alcuni casi di Covid sospetti che interessavano alcuni dipendenti in negozi di criceti e altri animali, in particolare una donna di 23 anni risultata positiva lo scorso gennaio alla variante Delta. Il suo caso ha insospettito gli scienziati sia perché questa variante non veniva più rilevata da mesi a Hong Kong, ma non solo. La ragazza non era stata a contatto con nessun altro positivo; soltanto con piccoli roditori come criceti, conigli, porcellini d’India e cincillà. Così il team di ricercatori ha deciso di sottoporre al test tutti gli esemplari venduti nel negozio, rilevando il virus in otto criceti su 16. E anche 7 su 12 dei criceti rinchiusi nel magazzino erano positivi. Nonostante fossero affetti dal SARS-CoV-2, nessuno degli animali presentava sintomi della malattia.

Poco dopo anche un’altra donna che si era recata nello stesso negozio è risultata positiva al Covid, insieme al resto della sua famiglia.  Così i ricercatori hanno prelevato campioni di Coronavirus dalla donna, dal coniuge e della donna addetta alle vendite del negozio, analizzando il genoma del virus di ciascuno e confrontandoli con quelli dei criceti infetti. E, con grande sorpresa, in tutti campioni è stata rilevata una nuova versione della variante Delta, mai vista prima a Hong Kong.

Secondo gli esperti, però, è molto probabile che i criceti siano stati contagiati nel novembre del 2021, prima di essere importati a Hong Kong dai Paesi Bassi perché le virali somigliavano molto a quelle dei campioni raccolti nei Paesi europei. Un’altra ipotesi è quella che il contagio sia avvenuto durante il trasporto.

Questo interessante studio conferma, quindi, che i criceti sono la seconda specie, dopo i visoni (allevati per la produzione di pellicce), in grado di trasmettere il SARS-CoV-2 agli esseri umani. Un motivo in più per evitare di sfruttare ed esportare questi animali, che finiscono per essere venduti in minuscole gabbie ed esposte nelle vetrine nei negozi come fossero merce.

Fonte: Nature

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