C’è correlazione tra alcol e Covid? Gli effetti protettivi del vino rosso hanno sorpreso anche gli scienziati

Secondo i ricercatori, un minore o maggiore rischio di ammalarsi di Covid varierebbe in base alla bevanda alcolica consumata

Secondo i ricercatori, un minore o maggiore rischio di ammalarsi di Covid varierebbe in base alla bevanda alcolica consumata

La pandemia da Covid-19 che stiamo ancora vivendo ha rivelato quanto sia facile per un virus attraversare barriere e confini e diffondersi in ogni angolo del Pianeta: non c’è Paese al mondo che non sia stato toccato dalla violenza del virus, che ha mietuto milioni di vittime (lo scorso novembre si è superato il record dei 5 milioni di decessi nel mondo) e che tuttora sembra non allentare la sua corsa. Certamente ci sono fattori di rischio a cui prestare attenzione e che hanno favorito il contagio per alcune persone: età, problemi respiratori, dipendenza dal fumo, patologie pregresse come diabete o obesità. Poco si sa ancora invece sui fattori “protettivi”, che riducono le possibilità di contrarre il virus, o di ammalarsi in forma grave.

Per rispondere a questo interrogativo, un nuovo studio inglese ha provato a cercare una correlazione fra il consumo di alcolici (e il tipo di bevande consumate) e la possibilità di contrarre il Coronavirus. Sappiamo che il consumo eccessivo di alcol ha numerosi effetti negativi sul nostro organismo, ma diversi studi hanno dimostrato anche che un consumo di alcolici basso o moderato – stiamo parlando di un bicchiere di vino o di birra consumato da una a due volte a settimana – può contribuire a migliorare il nostro stato di salute (uno studio condotto qualche anno fa ha dimostrato come i bevitori moderati abbiano una aspettativa di vita più lunga rispetto agli astemi).v(Leggi anche: Cosa accade al tuo cervello quando bevi anche solo un bicchierino d’alcol al giorno secondo un nuovo studio)

Ma gli effetti benefici dell’alcol si riscontrano in caso di Covid-19? Per comprenderlo i ricercatori hanno raccolto e analizzato i dati di 473.957 cittadini britannici, 16.559 dei quali hanno contratto il Coronavirus. Dall’osservazione è emerso che non è solo il quantitativo di alcol a fare la differenza nel aumentare o diminuire il rischio di contrarre il virus – ma anche il tipo di bevanda alcolica consumata gioca un ruolo importante: bere vino rosso, vino bianco o champagne ridurrebbe il rischio di Covid-19, mentre il consumo di birra, sidro e alcolici lo aumenterebbe.

Infatti il consumo di vino rosso, anche se al di sopra delle linee guida consigliate dai medici, avrebbe un effetto protettivo contro il Coronavirus; al contrario, consumare birra o distillati aumenterebbe il rischio di contagiarsi – indipendentemente dalla quantità di alcol assunta; infine, anche una moderata assunzione di vino liquoroso (uno o due bicchieri a settimana) avrebbe un effetto positivo contro il Covid-19. In generale, comunque, si può concludere che maggiore è il consumo di alcol è maggiore è il rischio di ammalarsi di Covid, anche se alcune bevande alcoliche ammortizzano questo rischio.

Ma perché c’è differenza fra il consumo di vino e il consumo di birra o liquori? Secondo i ricercatori, potrebbe dipendere dalla presenza di polifenoli nell’uva utilizzata per fare il vino: questi hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che aiuterebbero a ridurre il rischio di contrarre infezioni.

Il vino rosso fornisce maggiori benefici rispetto ad altre bevande alcoliche probabilmente per il suo maggiore contenuto polifenolico, che aiuta a diminuire la pressione sanguigna e inibisce l’ossidazione delle particelle lipoproteiche a bassa densità, migliorando la funzione endoteliale, inibendo l’aggregazione piastrinica, riducendo l’infiammazione e l’adesione cellulare e attivando proteine ​​che prevengono la morte cellulare – si legge nello studio.

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Fonte: Frontiers in Nutrition

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