Aquarius System: la nave con i pannelli solari come vele

Un passo avanti verso lo sviluppo della navigazione a zero emissioni, e nello stesso tempo lo studio di nuove ed efficaci soluzioni per ampliare l'impiego dell'energia solare. In questi giorni, Eco Marine Power, società giapponese specializzata nella realizzazione di tecnologie solari, eoliche, elettriche e ibride per la navigazione, ha presentato Aquarius System, progetto di applicazione di pannelli fotovoltaici a doppia funzione: eolica e solare.

Un passo avanti verso lo sviluppo della navigazione a zero emissioni, e nello stesso tempo lo studio di nuove ed efficaci soluzioni per ampliare l’impiego dell’energia solare. In questi giorni, Eco Marine Power, società giapponese specializzata nella realizzazione di tecnologie solari, eoliche, elettriche e ibride per la navigazione, ha presentato Aquarius System, progetto di applicazione di pannelli fotovoltaici a doppia funzione: eolica e solare.

Il sistema ideato da Eco Marine Power, infatti, unisce la raccolta di energia solare e di energia eolica, con lo spiegamento di rigidi pannelli sul ponte di una nave (nel render che accompagna il progetto, Eco Power indica un’applicazione a bordo di un cargo: segno, questo, che si intende applicare questa tecnologia, in prima battuta, sulle navi commerciali, per poi estenderla ad imbarcazioni più piccole).

L’impiego di un dispositivo elettronico permette di orientare i pannelli; anche qui, i vantaggi sono doppi: l’obiettivo, infatti, è di ottenere più energia solare possibile e, nello stesso tempo, sfruttare in maniera efficace l’azione naturale del vento, con un effetto vela garantito dai pannelli stessi. La funzione di “vele” dei pannelli è confermata dal fatto che, in cattive condizioni meteo, questi possono essere tolti dalle rispettive sedi e stivati a bordo dell’imbarcazione.

I primi test di Aquarius System, in versione laboratorio, sono attesi per l’inizio del 2012; nel frattempo, Eco Marine Power è alla ricerca di Compagnie di navigazione che vogliano partecipare allo sviluppo di questo sistema.

Si tratta, in sostanza, di un esperimento che segue in linea retta la svolta eco friendly che il Governo giapponese, da pochi giorni guidato dal democratico Yoshihiko Noda subentrato al dimissionario Naoto Kan, ha deciso di attuare in maniera ancora più efficace dopo il disastro nucleare di Fukushima a seguito del terremoto – tsunami dell’11 marzo scorso.

A rendere ancora più concreta la voce “ecologia” sul taccuino delle priorità, e a confermare la volontà eco friendly nel Sol levante, manca lo stop definitivo alla caccia alle balene “per fini scientifici” (che il Governo aveva fermato lo scorso febbraio a seguito delle vibrate proteste giunte dalla comunità mondiale, salvo riprenderla da metà giugno a metà agosto) e alla mattanza dei delfini nella baia di Taiji, a sud di Tokyo, ripresa nei giorni scorsi e alla quale l’Italia ha subito inviato protesta formale.

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Piergiorgio Pescarolo

 

 

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