Soleckshaw: in India la posta si consegna con il risciò solare

Si chiama Soleckshaw ed è una motocarrozzetta a tre ruote, la cui pedalata è “assistita” da batterie ricaricabili con l'energia dei pannelli fotovoltaici. Accade in India, nella città di Ajmer (Rajasthan), dove nei giorni scorsi dieci di questi innovativi esemplari di risciò solare sono stati consegnati a vari uffici postali. Con l'intenzione, almeno sulla carta, di dotare di Soleckshaw mille uffici sparsi per il Rajasthan, nonché l'intero paese nel giro di tre mesi.

Si chiama Soleckshaw ed è una motocarrozzetta a tre ruote, la cui pedalata è “assistita” da batterie ricaricabili con l’energia dei pannelli fotovoltaici. Accade in India, nella città di Ajmer (Rajasthan), dove nei giorni scorsi dieci di questi innovativi esemplari di risciò solare sono stati consegnati a vari uffici postali. Con l’intenzione, almeno sulla carta, di dotare di Soleckshaw mille uffici sparsi per il Rajasthan, nonché l’intero paese nel giro di tre mesi.

Come riportato dal quotidiano The Hindu, l’iniziativa è promossa dal ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni Sachin Pilot, che ha voluto mantenere la promessa fatta nel 2008. La promessa, in sostanza, di facilitare ai postini la consegna dei pacchi, senza per questo dover pesare sull’ambiente. Così è stato.

I nuovi risciò solari, infatti, possono trasportare fino a 50 chili di bagaglio, percorrendo fino a 60 km con sei ore di ricarica. Basta collegarli, una volta esaurita la batteria, a dei comuni pannelli fotovoltaici. Un’altra vita, almeno per i fortunati postini che usufruiranno del mezzo. A realizzarlo è la Kinetic Motors Company, stabilimento con base a Pune che produce scooter, mentre è il Central Mechanical Engineering Research Institute (West Bengala) ad avere brevettato l’invenzione.

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In occasione dei Giochi del Commonwealth di ottobre, inoltre, sarà sperimentata a New Delhi una versione modificata del Soleckshaw, in grado di trasportare atleti e turisti in giro per la città grazie a un ampio sedile posteriore. E chissà che un giorno, come per altre iniziative del subcontinente indiano di cui vi avevamo già parlato, il piccole rivoluzioni del genere arrivino anche qui in Italia. A mancare non è certo il sole.

Roberto Zambon

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