Sciopero dei trasporti a Roma: domani a rischio treni, bus e metro

Roma, sciopero dei trassporti del 1° ottobre. Sciopero dei trasporti a Roma dalle 8.30 alle 17 di martedì 1° ottobre. E’ previsto per domani nella capitale uno sciopero dei mezzi pubblici, che interesserà autobus, metrò e treni. Potranno dunque subire dei disagi coloro che si spostano abitualmente per lavoro nella metropoli laziale. A rischio anche tram e filobus.

Sciopero dei trasporti a Roma dalle 8.30 alle 17 di martedì 1° ottobre 2013. È previsto per domani nella capitale uno sciopero dei mezzi pubblici, che interesserà autobus, metrò e treni. Potranno dunque subire dei disagi coloro che si spostano abitualmente per lavoro nella metropoli laziale. A rischio anche tram e filobus.

La difficoltà di spostamento potrebbero riguardare anche coloro che raggiungono ogni giorno Roma a bordo dei treni locali, dai Comuni limitrofi. Lo sciopero potrà infatti toccare le linee ferroviarie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo.

Sono previste delle fasce garantite. I servizi per il trasporto pubblico saranno funzionanti domani mattina fino alle 8.30 e domani pomeriggio dalle 17 alle 20. I maggiori disagi sono dunque previsti nelle ore centrali della giornata, dalle 8.30 alle 17. Lo sciopero è stato indetto dal sindacato Sul, ma rischia di estendersi anche ad altre sigle sindacali.

Dalle 8.30 alle 12.30 i lavoratori di una società del gruppo Roma Tpl, che gestisce le linee periferiche, si asterranno dall’attività per via di una protesta di 4 ore indetta dai Sindacati Confederali. Il gruppo Roma Tpl gestisce le linee periferiche degli autobus 044, 048, 050, 053, 056, 057, 059, 220, 222, 314, 404 e 554.

Si teme che lo sciopero si trasformi in una astensione dal lavoro ben più estera, con forti disagi per tutte le tipologie di trasporto pubblico. La tregua, che i sindacati avevano firmato all’inizio di settembre, potrebbe concludersi proprio domani. Le agitazioni dei lavoratori nascono per protestare contro la decisione di non erogare gli arretrati previsti dal contratto nazionale, per quanto riguarda la seconda tranche, e per via dello scontento dovuto al blocco degli scatti di anzianità fino al 2015.

Marta Albè

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