La bicicletta ci salverà: viaggio nell’Italia che pedala (o vorrebbe farlo)

La bicicletta ci salverà, è quello che diciamo da tempo, perché a dare uno schiaffo a traffico, inquinamento e polveri sottili sono proprio le due ruote. PresaDiretta su Rai3 ha fatto un lungo viaggio sulle ciclabili per vedere cosa si sta facendo e cosa altro si può fare per la mobilità sostenibile in Italia.

La bicicletta ci salverà, è quello che diciamo da tempo, perché a dare uno schiaffo a traffico, inquinamento e polveri sottili sono proprio le due ruote. PresaDiretta su Rai3 ha fatto un lungo viaggio sulle ciclabili per vedere cosa si sta facendo e cosa altro si può fare per la mobilità sostenibile in Italia.

Andare in bicicletta fa bene alla salute così come l’attività fisica in generale. Ogni anno secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità un milione di persone muoiono prematuramente perché non sono abbastanza attive da un punto di vista fisico.

“150 minuti alla settimana di bicicletta, riduce la mortalità generale del 10%”, spiega Francesca Racioppi dell’Oms a PresaDiretta. L’esperta ha contribuito alla stesura dell’ HEAT (Health Economic Assessment Tool), uno strumento che offre un aiuto concreto alle amministrazioni per capire quanto possono guadagnarci investendo proprio sulla mobilità sostenibile.

“In cima alla lista delle città da salvare c’è proprio la nostra capitale. A Roma ogni mattina si mettono in movimento 4 milioni e mezzo di persone, la maggior parte con la propria automobile. I romani infatti hanno il primato di auto per numero di abitanti, quasi 70 ogni 100 persone”, spiega Riccardo Iacona.

“D’altra parte gli investimenti sul trasporto pubblico sono in costante riduzione da molti anni così come la loro efficienza, 79 minuti è la durata media del viaggio per e dal posto di lavoro dell’eroico cittadino romano. Per non parlare degli investimenti sui mezzi meno inquinanti: meno 80% sui bus elettrici, meno 30% sui tram e per quanto riguarda la metropolitana è stato calcolato che ci vorranno 80 anni per raggiungere la dotazione di capitali come Madrid, Berlino, o Londra”.


A Roma, insomma, solo l’1% della popolazione usa la bici per spostarsi, eppure ci sono già più di 200 chilometri di piste ciclabili che ci farebbero guadagnare in termini di ambiente, salute, spesa e tempo libero.

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A confermarlo è anche Legambiente nell’ A Bi Ci – 1° Rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città – realizzato in collaborazione con VeloLove e GRAB+. Nel Belpaese, gli spostamenti in bici generano un fatturato di 6,2 miliardi l’anno. Pur se le città italiane bike friendly sono ancora una minoranza, il valore economico della ciclabilità si rivela particolarmente interessante.

Le telecamere di PresaDiretta sono andate in giro per l’Italia a scoprire proprio le città più virtuose. A Pesaro oggi, un abitante su tre usa la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per muoversi in città perché l’amministrazione anni fa ha scommesso su un progetto ambizioso, la bicipolitana.

Firenze, invece, ha puntato sul free floating e cioè noleggi una bici e poi la lasci dove vuoi, senza dover cercare la postazione dedicata, come il car sharing. Pochi mesi di attività e più di un milione di chilometri percorsi, dai fiorentini e dai turisti naturalmente.

E poi c’è Reggio Emilia dove, grazie alla rete di ciclabili e al progetto BiciBus, quasi 300 bambini vanno tutte le mattine a scuola con la bicicletta. A Bolzano hanno capito che sono la rete e l’interconnessione che fanno la differenza, in 20 anni hanno investito 20 milioni di euro e il risultato è che oggi Bolzano è la città più bikefriendly d’Italia con chilometri e chilometri di ciclabili, ponti, attraversamenti e snodi per biciclette.

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Tra i progetti più imponenti c’è quello di VenTO, un corridoio ciclabile interamente percorribile da Venezia a Torino lungo un percorso di circa 679 chilometri che darà soluzione di continuità alla percorribilità degli argini del Po attraversando Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Ne avevamo parlato qui: VENTO: LA PISTA CICLABILE PIÙ GRANDE D’ITALIA COLLEGHERA’ TORINO A VENEZIA

La bicicletta, spiega ancora Iacona, rappresenta un gigantesco motore di sviluppo economico. L’Italia è il primo produttore di bici d’Europa, con un giro di affari che supera il miliardo di euro tra produzione industriale, componentistica e riparazioni, con decine di migliaia di addetti. Ma anche l’eccellenza artigianale, la tecnologia e l’innovazione del settore. E ancora, il boom delle bici elettriche a pedalata assistita che ha numeri incredibili, solo nell’ultimo anno le vendite sono aumentate del 120%.

Dominella Trunfio

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