A scuola di bicicletta! In Francia il Governo offre corsi gratis a bambini dai 6 agli 11 anni

10 ore di formazione per imparare ad andare in bicicletta destinate ai bambini: la proposta della Francia.

In Francia parte l’addestramento per piccoli ciclisti! Proprio così: il governo francese istituirà presto ben 10 ore di formazione destinate ai bambini dai 6 agli 11 anni per renderli realmente autonomi sulla strada, rilasciare loro una vera “patente di guida per ciclisti” e aumentare l’utilizzo della bicicletta.

Savoir rouler à vélo” (Saper andare in bici) è il nome del programma – proposto congiuntamente dai ministeri dello Sport, della Pubblica Istruzione e Gioventù, degli Interni e dei Trasporti e Sicurezza – che impegnerà i piccoli il mercoledì al Vélodrome Jacques-Anquetil di Parigi. Si tratta di un allenamento di circa dieci ore non obbligatorio ma fortemente consigliato dopo il forte aumento della mortalità in bicicletta sulle strade.

Con questo dispositivo, che riguarda circa 870mila bambini, infatti, il governo spera di combattere la mortalità per bici da strada, registrata al 22% tra il 2010 e il 2016. E non solo: obiettivo è triplicare l’uso della bicicletta in Francia e promuovere un’attività fisica regolare specialmente tra i giovani, sempre più influenzati da uno stile di vita sedentario.

Come funzionerà il corso

Distribuito su circa dieci ore di allenamento, il corso sarà offerto dalla Fédération Française de Cyclisme, la Fédération des usagers de la bicyclette e l’Union Sport et Cycle e comprenderà tre fasi: “Sapere come pedalare”, “Sapere come circolare” e “Sapere come andare in bicicletta”, ossia come “circolare in modo indipendente sulle strade pubbliche”.

Non si tratterà, dunque, solo di imparare le basi delle regole della strada, ma anche di scoprire cos’è, per esempio, un incrocio, di conoscere le regole sui caschi o di capire perché non è possibile avere le cuffie alle orecchie se si è in sella.

Bella idea, no? E se si mutuasse anche in Italia? Non solo un’idea simile potrebbe portare a inserire l’educazione stradale tra le attività scolastiche, ma incentiverebbe anche i bimbi recarsi a scuola in bici o a piedi creando un vero e proprio circolo virtuoso.

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Germana Carillo

 

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