L’auto a metano inquina meno dell’auto ibrida

Chi viaggia con l'auto a metano inquina meno. E questo si sa: non c'è bisogno di spiegare che il gas naturale, rispetto alla benzina e al gasolio, sia molto più “pulito” (oltre che economico). Tuttavia, un recente studio effettuato da un Ente di ricerca svizzero ha evidenziato un particolare che farà sobbalzare sulla poltrona tutti i difensori della moderna tecnologia “ibrida”, e che potrà contribuire a diffondere una volta di più la fiducia delle decine di migliaia di automobilisti che, negli ultimi anni, si sono rivolti all'alimentazione del gas naturale

Chi viaggia con l’auto a metano inquina meno. E questo si sa: non c’è bisogno di spiegare che il gas naturale, rispetto alla benzina e al gasolio, sia molto più “pulito” (oltre che economico). Tuttavia, un recente studio effettuato da un Ente di ricerca svizzero ha evidenziato un particolare che farà sobbalzare sulla poltrona tutti i difensori della moderna tecnologia “ibrida”, e che potrà contribuire a diffondere una volta di più la fiducia delle decine di migliaia di automobilisti che, negli ultimi anni, si sono rivolti all’alimentazione del gas naturale.

Tanto che, in Italia, dalla fine del 2005 la diffusione dei veicoli alimentati a metano, in Italia, è aumentata del 78%, portandone il numero da 350mila ad oltre 612mila (alla fine del 2009).

Uno studio condotto dall’Empa (l’Ente federale del Governo svizzero che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica) e, in Italia, portato a conoscenza dall’Osservatorio Metanauto, ha, infatti, rilevato che, sui percorsi autostradali e nelle strade extraurbane, le auto a metano liberano nell’atmosfera quantità minori di CO2 rispetto alle auto provviste della doppia alimentazione benzina – elettrica.

Nel dettaglio, la quantità di anidride carbonica rilevata è stata, nell’utilizzo extraurbano, di 0,9 grammi per i veicoli “ibridi” e di 0,8 per quelli alimentati a metano, che sono diventati rispettivamente, 0,8 e 0,6. E questo vuol dire che, a parità di utilizzo, il metano si è rivelato più eco friendly dell’”ibrido”.

Rispetto alle normali rilevazioni, tuttavia, va detto che il parametro preso in considerazione non è stato il rapporto fra grammi di CO2 emessi al km, ma di grammi per kWh di energia prodotta dalle rispettive alimentazioni (benzina – elettrica e a gas naturale). Le unità di misura considerate, tuttavia, non dovrebbero avere influito sul confronto dei risultati, per un semplice motivo. L’indicatore g/kWh, infatti, indica l‘efficienza energetica in maniera più “neutra” per il veicolo sul quale viene calcolato. Non si tiene conto del tipo di trasmissione, del cambio, dell’efficienza aerodinamica.

Questo, in ogni caso, riguarda un utilizzo sui tratti al di fuori dei percorsi cittadini. Si può pensare che nell’utilizzo prevalentemente urbano l’azione del motore elettrico di ausilio al propulsore a scoppio nelle fasi di partenza aiuti l’efficienza del sistema di propulsione, dunque renda l’ibrido benzina – elettrico un po’ meno inquinante (in termini di emissioni di CO2) rispetto al metano.

A quando, dunque, la realizzazione di una tecnologia che abbini il metano al motore elettrico? Più “pulita” ed efficiente di così…

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