Auto elettriche: quanto piacciono agli italiani?

L'auto elettrica? Al momento di cambiare vettura, sarà da prendere in considerazione. A patto che le infrastrutture indispensabili alla diffusione dei veicoli a “zero emissioni” siano installate in maniera capillare. E che, da parte del Governo, ci sia un'attenzione concreta nei confronti dei consumatori. Dunque: “sotto” con gli incentivi – come, del resto, già avviene in altre Nazioni – all'acquisto e nella gestione del veicolo.

L’auto elettrica? Al momento di cambiare vettura, sarà da prendere in considerazione. A patto che le infrastrutture indispensabili alla diffusione dei veicoli a “zero emissioni” siano installate in maniera capillare. E che, da parte del Governo, ci sia un’attenzione concreta nei confronti dei consumatori. Dunque: “sotto” con gli incentivi – come, del resto, già avviene in altre Nazioni – all’acquisto e nella gestione del veicolo.

È lo specchio dei “nuovi automobilisti”, secondo la ricerca. Gli italiani e la mobilità elettrica: aspettative e potenzialità” promosso dalla Renault e affidato alla GfK Eurisko, che ha interessato migliaia di persone dai 16 ai 65 anni e alcune aziende che operano in settori con esigenze di mobilità urbana.

Il risultato indica degli automobilisti attenti all’ambiente, favorevoli alla modifica delle proprie abitudini tradizionali (leggi: pronti a passare dalla motorizzazione benzina – gasolio all’elettrico o all’ibrido) e, al tempo stesso, consapevoli del ruolo svolto dalle Case automobilistiche e dalle istituzioni nello sviluppo di veicoli elettrici, in modo da renderli accessibili a un numero sempre maggiore di persone.

Auto elettrica: piace perché è “pratica”…

Domanda: quale sarà la vostra prossima auto? In questo punto interrogativo, dal sondaggio è emerso un risultato interessante. In pratica, la mobilità elettrica si è assestata al terzo posto nelle preferenze, alle spalle delle due “regine” Diesel (29% fra i giovani dai 16 ai 20 anni, 22% dagli adulti fra i 20 e i 65 anni e dal 55% delle aziende) e benzina.

A conti fatti, l’auto a zero emissioni e batteria al litio “piace” come prossima auto al 14% dei giovani, al 12% degli adulti e al 17% delle aziende (le tre categorie nelle quali è stata suddivisa la ricerca); queste ultime, anzi, la preferiscono di gran lunga all’auto a benzina (che si attesta a un “misero” 2%).

I motivi di questa scelta sono in gran parte da trovare nella praticità di utilizzo (funzionalità nel traffico urbano, consumi trascurabili, economia di gestione) e nella tecnologia connessa: le auto elettriche rappresentano una soluzione intelligente ed è silenziosa. Insomma: la praticità prima di tutto, anche più di moda e design. A quanto pare, la varietà di modelli che nei prossimi anni si affacceranno sul mercato delle “zero emissioni” non è ancora tale da giustificarne delle scelte emozionali. Lo sarà, ma bisogna aspettare ancora un po’ di tempo.

A patto che le Case e le istituzioni partecipino alla “corsa all’elettrico”

Tuttavia, è chiaro che l’auto elettrica, nel sondaggio Eurisko, venga vista come la soluzione eco friendly più probabile per il futuro. Addirittura più dei carburanti “puliti” (Gpl, metano), dell’alimentazione ibrida (benzina – elettrico o gasolio – elettrico, per la verità quest’ultima ancora in fase di sviluppo) e dei biocarburanti.

Perché il veicolo elettrico giunga ad una propria “maturità”, tuttavia, è necessario – secondo gli utenti intervistati – un ancora più approfondito interessamento congiunto delle Case produttrici e delle istituzioni. I costruttori, per un adeguato sviluppo socio – economico – culturale del “vivere l’auto elettrica”, devono soddisfare le esigenze dell’occhio (design delle linee accattivante) e di resa su strada (costante sviluppo delle batterie al litio, in modo da rendere le auto elettriche sempre più usufruibili oltre al “semplice” trasporto urbano).

Dal canto loro, le istituzioni pubbliche e le utility per la fornitura di energia elettrica devono dare il via ad articolati programmi di sviluppo delle infrastrutture strettamente connesse alla diffusione della mobilità a zero emissioni. E cioè: capillarità delle centraline per la ricarica delle batterie (presso le abitazioni e i condomini, alle stazioni di servizio e nei parcheggi pubblici e dei centri commerciali) e agevolazioni economiche e fiscali da usufruirne al momento dell’acquisto e durante il successivo utilizzo dell’auto: i bonus governativi, la cancellazione del bollo auto, sconti sulle assicurazioni, nei parcheggi a pagamento e sui pedaggi autostradali. Naturalmente, anche l’annullamento di qualsiasi restrizione nelle zone a traffico limitato.

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