Auto a metano: le prospettive di diffusione in Italia e nel mondo

Le auto a metano in tutto il mondo nei prossimi anni potranno quasi raddoppiare. Lo indica uno studio condotto da Pike Research, secondo cui nel 2015 ci saranno in circolazione circa 17 milioni di veicoli alimentati a gas naturale, contro i circa 9,7 milioni del 2008 e gli attuali 10,5 milioni in circolazione in tutto il globo.

Le auto a metano in tutto il mondo nei prossimi anni potranno quasi raddoppiare. Lo indica uno studio condotto da Pike Research, secondo cui nel 2015 ci saranno in circolazione circa 17 milioni di veicoli alimentati a gas naturale, contro i circa 9,7 milioni del 2008 e gli attuali 10,5 milioni in circolazione in tutto il globo.

E, anche se sarebbe auspicabile ridurre gradualmente l’uso dell’auto, una crescita annuale del 5,5% potrebbe soprattutto essere una buona notizia per l’ambiente, dal momento che il metano al momento risulta il carburante più pulito a disposizione.

Potrebbe aprirsi dunque una grande prospettiva economica per l’Italia sui mercati di tutto il mondo, dal momento che il nostro paese è uno dei maggiori costruttori al mondo di tecnologie legate al gas per autotrazione e soprattutto può essere considerata la “patria europea” del metano: oltre 580.000 il numero di veicoli a metano circolanti, oltre il 52% su un totale che in tutta Europa che si aggira intorno a 1,3 milioni.

Oltre a detenere il primato europeo, l’Italia è anche il sesto paese mondiale per la diffusione del metano nei trasporti, dietro a Pakistan (2.191.000), Argentina (1.764.000), Brasile (1.596.000), Iran (1.538.000) e India (700.000).

Una posizione che potrebbe mantenere e consolidare grazie agli incentivi 2010 che, secondo quanto affermato dal sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Stefano Saglia, il prossimo anno potrebbero essere limitati solo alle auto a GPL o metano ed essere anche più sostanziosi degli attuali.

Secondo Pike Research per la definitiva affermazione del metano su scala mondiale bisognerà intervenire su quattro fattori chiave: prezzo (che dovrà essere più conveniente della benzina o del diesel), comunicazione sui benefici ambientali, politiche energetiche (un’espansione del metano potrebbe ridurre le importazioni di carburanti) e la disponibilità sul mercato di modelli a gas e soprattutto di distributori.

Se per quanto riguarda la disponibilità di auto a metano la Fiat è indiscutibilmente il maggiore costruttore mondiale, rimane però in piedi la spinosa questione della rete di distribuzione, ad oggi largamente sottodimensionata con 700 distributori che servono in media oltre 840 auto.

Ucraina (120.000), Russia (103.000) e Armenia (101.000) sono gli altri paesi d’Europa con il più alto numero di auto a metano in circolazione, ma gli oltre 200 distributori in ciascuno di esse – rispettivamente 224, 226 e 214 a fine 2008 – fanno si che il bacino di utenza medio per singola stazione si abbassi dai 535 clienti dell’Ucraina ai 455 della Russia.

Decisamente virtuosa la Germania, unico paese dell’Europa Occidentale nella top 5. Ognuno degli 835 distributori serve appena 100 auto, eppure oltralpe circolano “solo” 84.000 veicoli a metano, eppure in costruzione ve ne sono altre 150, contro le 80 che si stanno costruendo nel nostro paese, segno che anche la Germania crede molto nel metano. Anche la Svezia (dove circolano appena 18.600 auto a metano) si sta per avvicinare al rapporto 100 auto/distributore, con altri 55 distributori che si aggiungeranno ai 132 esistenti.

Fuori dal Vecchio Continente il paese che crescerà più in fretta, sempre secondo Pikes Research, sarà l’India, con un tasso del annuo del 18,4% fra il 2008 e il 2015, grazie all’espansione della rete di distribuzione al dettaglio e a norme antinquinamento più severe, mentre negli Stati Uniti (dove circolano poco più di 100.000 veicoli a metano con 816 distributori sul parco circolante nazionale più grande del mondo: 241.212.763 veicoli) la crescita sarà del 17,7%. È davvero arrivata l’ora del metano?

Daniele Pizzo

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