Storico accordo in Puglia per l’idrogeno verde

In Puglia è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Regione e Fondazione H2U The Hydrogen University di Monopoli, per la sperimentazione e la realizzazione di progetti legati all'utilizzo di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.

Da un lato c’è un’Italia che rivuole il ritorno del nucleare, ha ancora serie difficoltà con la raccolta differenziata e la domenica è costretta a bloccare le automobili per dar respiro all’atmosfera. Dall’altro lato, invece, c’è la Puglia dove il 4 marzo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione e Fondazione “H2U The Hydrogen University di Monopoli”, per la sperimentazione e la realizzazione di progetti legati all’utilizzo di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.

Ebbene sì il “tallone” d’Italia, dopo aver dimostrato già di essere completamente all’avanguardia nel settore fotovoltaico, è pronto ad essere il primo territorio a produrre idrogeno verde. “Un accordo storico” lo ha definito il presidente di regione Nichi Vendola in grado di poter dire, fra un anno, che la Puglia non è solo pionieristica nella produzione di energia da fonte rinnovabile, ma riesce altresì ad utilizzare questa stessa energia pulita per produrre idrogeno verde“.

Il protocollo d’intesa con la Regione Puglia dichiara il presidente della Fondazione “H2U The Hydrogen University di Monopoli Nicola Conennapone le basi per la sperimentazione dell’economia dell’idrogeno nella regione in anteprima mondiale, in un delicato momento in cui la Conferenza di Copenhagen mostra il suo totale fallimento con le dimissioni del Direttore ONU Yvo de Boer, responsabile per il clima, e in Italia in centinaia di Comuni la nocività da emissioni veicolari suggerisce misure drastiche di limitazione del traffico automobilistico. La Regione Puglia con questo accordo mostra di voler puntare sullo sviluppo di tecnologie innovative ad emissioni zero. È il nostro obiettivo ed inizieremo subito il lavoro coinvolgendo le Università pugliesi e il sistema delle imprese“.

È senza ombra di dubbio un protocollo importantissimo, sia per il fatto che stiamo vivendo un periodo storico dove a venire meno a livello europeo sono proprio politiche in grado di arginare le emissioni di Co2, sia perché l’obiettivo di Vendola è quello di costruire una vera e propria rete di stazioni di distribuzione dell’idrogeno. Così facendo si potrà promuovere la mobilità sostenibile. Uno sperimento che ha debuttato, funzionando, già in altre zone del mondo, come ad esempio in California. Se la prospettiva del leader di “Sinistra, Ecologia e Libertà” non rimarrà tale, la Puglia potrà essere la prima regione d’Europa a sposare questo appuntamento con l’ecosotenibilità.

Terminiamo regalandovi un po’ di numeri, per farvi capire quanto le possibilità dell’idrogeno siano quanto mai concrete. Al momento, in Italia, l’utilizzo dell’idrogeno come carburante sarebbe già possibile sulle 500.000 auto a metano in circolazione. In particolare su quelle immatricolate negli ultimi quattro anni (300.000), perché dotate di una centralina elettronica che ne regola la miscelazione col metano. L’immissione di idrogeno in queste auto, come negli autobus a metano può arrivare fino al 50% della capienza dei serbatoi.

Non resta, quindi, aspettare che queste “rosee” premesse possano diventare nel più breve tempo possibili realmente “verdi”.

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