Le 10 linee ferroviarie peggiori d'Italia secondo Legambiente. Torna la classifica di Legambiente che raccoglie le peggiori linee ferroviarie d’Italia per i pendolari. Grazie alla campagna Pendolaria, Legambiente ha dato il via alla propria iniziativa per migliorare le condizioni di trasporto dei pendolari, in una vera e propria battaglia a favore dei cittadini.

Torna la classifica di Legambiente che raccoglie le peggiori linee ferroviarie d’Italia per i pendolari. Grazie alla campagna Pendolaria, Legambiente ha dato il via alla propria iniziativa per migliorare le condizioni di trasporto dei pendolari, in una vera e propria battaglia a favore dei cittadini.
È il momento di dire stop ai tagli delle tratte e ai vecchi treni, alla mancanza di posti a sedere e ai continui ritardi, spesso dovuti a problemi di manutenzione. Le Regioni e il Governo dovranno impegnarsi di più per migliorare il trasporto pubblico su ferro. Legambiente ha elaborato una selezione delle tratte ferroviarie peggiore per i pendolari.
Si tratta di una triste classifica, che mette in luce i problemi del sistema di trasporto ferroviario italiano, e che proprio per questo motivo dovrebbe essere presa come punto di partenza per migliorare la situazione e favorire la mobilità sostenibile.
Come evidenzierà in dettaglio il rapporto sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia che Legambiente presenterà il 17 dicembre – rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni.
Fra il 2011 e il 2013, il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 21% in Abruzzo e Liguria, al 19% in Campania. Mentre il record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 ad oggi è stato in Piemonte con un incremento del 47%, mente e’ stato del 41% in Liguria, del 25% in Abruzzo e Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcune miglioramento.
Ecco la classifica delle 10 peggiori linee ferroviarie per i pendolari, secondo Legambiente.
1) Circumvesuviana
Dal 2011 al 2013 le corse sono state ridotte del 40% a fronte di oltre 100 mila utenti al giorno e nelle stazioni sono state chiuse 22 biglietterie. Problematica anche la sicurezza: il primo agosto scorso si verifica un incidente con automobili a un passaggio a livello, il 18 settembre deraglia un treno che viaggia a velocità troppo elevata.
2) Roma-Nettuno
Una tratta di 52 km di cui 20 a binario unico, carrozze sovraffollate, ritardi cronici e disservizi. Il treno che parte da Nettuno alle 8.30, monitorato da Legambiente tra il 17 ottobre e il 21 novembre, ha totalizzato 400 minuti di ritardo ed è stato soppresso 2 volte. E con il nuovo orario sono previsti perfino tagli al servizio.
3) 13 linee ferroviarie pendolari tagliate a Torino
Un autentica beffa per i pendolari piemontesi che oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti hanno visto dal 2010 a oggi cancellare ben 13 linee: Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada e Vercelli-Casale Monferrato.
4) Padova-Belluno-Calalzo
Gli utenti lamentano un peggioramento della qualità del servizio, con ritardi e soppressioni a sorpresa e senza alternative sostitutive su gomma. La linea è di 155 km che vengono percorsi a circa 50 km/ h, ed è un esempio del disinteresse della Regione Veneto nei confronti dei pendolari. Disinteresse che ha portato a cancellare ben 8 treni “interregionali” giornalieri su un’altra linea di grande frequentazione, la Venezia e Milano, scomparsi dal nuovo orario che entrerà in vigore il 15 dicembre.
5) Arquata Scrivia-Genova Brignole
È la linea che collega Genova con il Piemonte, fino ad Arquata Scrivia (AL), 46 chilometri su 63 sono a binario unico. I problemi storici di lentezza dei collegamenti e vetustà dei treni, si sono aggravati con la cancellazione di un treno Intercity con l’ultimo cambio di orario.
6) Mantova-Cremona-Milano
Su questa linea che collega due capoluoghi di Provincia con Milano, i 10 mila pendolari che ogni giorno la percorrono lamentano treni lenti, sovraffollati, vecchi e sporchi. Su 151 km ben 91 sono a semplice binario e vi sono decine di passaggi a livello, per cui da Mantova per Milano i tempi di percorrenza sono di 2 ore e 10 minuti, mentre da Cremona i tempi sono di un’ora e 10 minuti, esattamente come 40 anni fa. Il materiale rotabile è tra i più vecchi in circolazione e l’insufficienza del numero delle carrozze costringe spesso i passeggeri a viaggiare in auto. I collegamenti della bassa Lombardia con Milano e con Verona e Brescia dovrebbero essere potenziati proprio per offrire un alternativa a chi oggi è costretto a muoversi su strada.
Tabella dei tagli e aumenti tariffari dal 2011 al 2013
Regioni |
2011-2013 |
|
Media dei tagli ai servizi |
Media aumenti tariffe |
|
Abruzzo |
-21% |
+25,4% |
Calabria |
-16,3% |
|
Campania |
-19% |
+23,75% |
Emilia-Romagna |
-5,9% |
+14,4% |
Friuli Venezia Giulia |
+14,9% |
|
Lazio |
-3,7% |
+15% |
Liguria |
-20,8% |
+41,24 |
Lombardia |
+23,4% |
|
Marche |
-14,3% |
|
Piemonte |
-9,75% |
+47,3% |
Puglia |
-15% |
+11,3% |
Sicilia |
-10% |
|
Toscana |
-6,2% |
+21,8 |
Umbria |
-5,9% |
+25% |
Veneto |
-3,35 |
+15% |
Legambiente 2013
7) Siracusa-Ragusa-Gela
È una linea non elettrificata e a binario unico, dove la media di velocità è di 55 km/h, che collega tre Province. I tempi di percorrenza dei treni sono simili e in alcune relazioni (Comiso-Ragusa, Pozzallo-Modica) addirittura superiori rispetto a quelli di 20 anni fa. Le biglietterie nelle stazioni sono del tutto scomparse, con l’eccezione di Siracusa, Modica e Gela. 8 i treni soppressi nell’ultimo anno.
8) Campobasso-Isernia-Roma
Un unico binario tra Campobasso e Venafro è la ragione di tempi di percorrenza assai lenti che rendono gli spostamenti poco efficienti, oltre a treni in larga parte vecchi. Recentemente è stata chiusa Ia biglietteria a Isernia e a Campobasso. Dei tanti pendolari che si muovono tra Campobasso e Roma molti di quelli che vorrebbero farlo in treno sono costretti a prendere l’auto.
9) Bologna-Porretta Terme
Gli utenti – almeno 10 mila al giorno con punte di 20 mila – denunciano continue soppressioni, quotidiani ritardi, guasti sempre più frequenti e scelte sbagliate come quella di inserire treni a doppio piano in orari di scarso afflusso e non di pendolarismo mentre in orari di punta le composizioni dei convogli risultano insufficienti.
10) Potenza-Salerno
Anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che non raggiungono i 50 km/h di velocità di media e impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che si tratti di regionali o di Intercity. Dal prossimo cambio di orario verranno anche soppressi 2 treni di primo mattino diretti a Salerno.
Marta Albè
Fonte foto: Legambiente.it
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