Treni, l’odissea dei viaggi con cani e l’inferno dei pendolari

Viaggiare in treno con il proprio cane, in Italia, è di fatto un’impresa. Il nuovo orario di Trenitalia, che è entrato in vigore dall’11 dicembre 2011, prevede, infatti, la soppressione di numerosi Intercity e Intercity notte, gli unici a lunga percorrenza che, insieme a espressi e treni regionali, ammettono gli animali a bordo senza limitazioni di taglia. Sui convogli potranno viaggiare solo i cani di piccolissima taglia, come i chihuahua, yorkshire e maltesi toy, che possono entrare in una gabbietta di 70x50x30 centimetri, obbligatoria per i viaggi su Eurostar o sulle Frecce. Una situazione tragica che costringerà i proprietari a ripiegare sull’automobile, oppure su una serie di tratte alternative con più cambi, che trasformerebbero il viaggio in una vera e propria odissea dalle mille peripezie.

Viaggiare in treno con il proprio cane, in Italia, è di fatto un’impresa. Il nuovo orario di Trenitalia, che è entrato in vigore dall’11 dicembre 2011, prevede, infatti, la soppressione di numerosi Intercity e Intercity notte, gli unici a lunga percorrenza che, insieme a espressi e treni regionali, ammettono gli animali a bordo senza limitazioni di taglia. Sui convogli potranno viaggiare solo i cani di piccolissima taglia, come i chihuahua, yorkshire e maltesi toy, che possono entrare in una gabbietta di 70x50x30 centimetri, obbligatoria per i viaggi su Eurostar o sulle Frecce. Una situazione tragica che costringerà i proprietari a ripiegare sull’automobile, oppure su una serie di tratte alternative con più cambi, che trasformerebbero il viaggio in una vera e propria odissea dalle mille peripezie.

Stessa situazione per Italo treno, la nuova compagnia di Montezemolo che dovrebbe effettuare un servizio su rotaia con treni alta velocita a partire dal prossimo gennaio, con collegamenti tra 12 stazioni e 49 treni al giorno. Nel sito internet si legge: “A bordo di Italo potrai trasportare – negli appositi contenitori da viaggio animali domestici, quali cani di piccola taglia, gatti e altri piccoli animali da compagnia, purché di peso non superiore ai 10 kg. Gli animali –spiega l’Azienda- devono essere trasportati negli appositi contenitori (“trasportini”), che, nella misura di uno a Viaggiatore, potranno essere alloggiati a bordo treno nelle bagagliere o nelle immediate vicinanze del tuo posto”. Insomma, compagnia diversa, ma stessi parametri “animal unfriendly”.

Il problema nasce, però, già nel 2008, quando Trenitalia, alla ricerca di un facile capro espiatorio durante il cosidetto “allarme insetti”, accusò i poveri amici degli uomini di essere la causa della forte presenza di pulci e zecche nei vagoni. Dopo un primo tentativo di vietare completamente l’accesso ai quattrozampe, adottò un assurdo regolamento sul trasporto di animali, che limitata la presenza dei pet ai convogli ad alta velocità, consentendo soltanto il trasporto di cani di piccola taglia, mentre quelli di taglia media e grande venivano “messi al bando” e costretti a viaggiare esclusivamente sui vagoni d i Intercity, Intercitynotte, Espresso e sui treni regionali.

Per Trenitalia, però, bisogna approcciare la questione solo dal punto di vista piramente “economico”: gli intercity sono coperti dai contributi statali e i tagli effettuati dal governo comportano l’impossibilità di garantire lo stesso numero di convogli. “Che questo porti a minori possibilità di viaggiare con il proprio cane è una conseguenza possibile, ma non voluta da noi”, fa sapere l’Ufficio Stampa. Quanto all’alta velocità, “bisogna tenere conto delle richieste della nostra clientela. E la maggior parte di chi viaggia sulle Frecce ha espresso il desiderio di non condividere il viaggio con animali”, fa sapere Trenitalia.

Peccato che la società, controllata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane spa, e che vede la partecipazione del ministero dell’Economia e delle Finanze, in questo modo stia di fatto impedendo ad un viaggiatore di prendere il treno con il proprio cane. Il che significa venire meno al proprio compito di servizio pubblico. Oltre al fatto che non si possono costringere le persone ad avere solo ‘cani da viaggio’, di taglia piccola, giusto per assecondare questi assurdi parametri.

Una situazione allucinante e vergognosa che ha indotto i senatori del Pd Donatella Poretti, Marco Perduca e Roberto Della Seta a presentare un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico e dei Trasporti, per sapere se il governo intenda fare qualcosa e intervenire per rivedere i regolamenti rendendo accessibili tutti i treni a tutti i cani senza discriminazione di taglia. “Non sappiamo quale indagine di mercato sia stata compiuta e mirata sul fatto che possa essere gradita la presenza dei cani a bordo dei treni, e non vorremo che di simili ne abbiano fatte sulla presenza di bambini, ad esempio”, spiegano i senatori nell’interrogazione diretta al Ministro Corrado Passera, che si spera possa esercitare una pressione “morale” sulle due compagnie adibite al trasporto su rotaia, ma che, purtroppo, difficilmente inserirà il trasporto di animali tra le proprie priorità.

Appelli per chiedere a Trenitalia di cambiare rotta giungono anche dall’Enpa. Secondo una recente ricerca sui viaggi ferroviari con animali al seguito effettuata dall’Ente di protezione degli animali, effettuata “anteprima” dell’orario invernale 2012 di Trenitalia, un utente che deve prenotare un viaggio di lunga percorrenza per sé e per il proprio cane in data ipotetica 11 gennaio 2012, deve rassegnarsi ad affrontare una vera e propria odissea. Trentadue o ventisette ore e uno o due cambi per coprire i 1.550 chilometri che separano Torino da Palermo; quasi 22 per i 1.540 km della tratta Bolzano – Palermo (con un cambio). “Ma il ruolo di “scattista” –spiega l’Enpa in un comunicato- spetta all’Intercity Night che parte da Milano alle 23.20 e, dopo un trasbordo a Napoli, raggiunge il capoluogo siciliano con un viaggio di “sole” 20 ore (per circa 1.480 km), vale a dire alle 19.27 del giorno successivo alla partenza”. Carla Rocchi, presidente dell’ Enpa, parla di una vera e propria violazione di un diritto fondamentale, la libertà di circolare. “Il regolamento va modificato –afferma la Presidente- se le cose non cambieranno, siamo pronti a portare la questione fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

Le difficiltà anche dei pendolari: il rapporto di Legambiente 2011

Si tratta, quindi, di un divieto assurdo, anacronistico e immotivato, che aggiunge, perlatro, disagio al disagio, viste le innumerevoli difficoltà già esistenti, dai ritardi ai disservizi , dalla disinformazione alle disfunzioni, contro cui si imbatte chi ogni giorno ha necessità di muoversi per raggiungere il proprio posto di lavoro o studio. Difficoltà documentate dai numeri di “Pendolaria 2011”, il nuovo dossier di Legambiente dedicato ai pendolari, nato per chiedere più attenzione e investimenti per ferrovie regionali, Cotral, trasporto pubblico locale. “Si profila una stagione di tagli e inevitabili incertezze –spiega l’Associazione ambientalista in un comunicatoche stopperanno gli investimenti nei nuovi treni. I disagi per i pendolari aumenteranno. Ben altra attenzione è stata riservata invece, come sempre, agli autotrasportatori e ai cantieri delle grandi opere”.

E proprio per dire No ai tagli, oggi si sono svolti numerosi blitz di protesta organizzati da Legambiente insieme ai pendolari a Genova, Torino, Salerno, Reggio Calabria, Roma, Venezia Mestre, Spoleto, Piacenza, Milano e Pistoia. L’obiettivo, ribadire la necessità di una seria politica dei trasporti che sappia orientare adeguatamente investimenti e politiche, comprare nuovi treni e aumentare l’offerta sulla rete, attraverso una prospettiva certa di finanziamento per i prossimi anni al fondo nazionale per il trasporto ferroviario regionale.

Anche l’associazione del cigno verde si rivolge al nuovo Ministro Passera, al quale spetta la responsabilità di affrontare il tema del servizio universale, ossia quello fatto di Intercity, Frecciabianca e Espressi, che usufruisce di un contributo statale e che ha oggi caratteristiche di serie C con treni sempre più vecchi e che vede, anno dopo anno, ridurre l’offerta nell’orario di Trenitalia. “Investire sui treni pendolari –ha dichiarato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente- è la migliore risposta che si può dare ai cittadini e alle famiglie in un momento di crisi e alle città italiane oggi strette in una morsa di traffico e inquinamento”.

Perché in un Paese civile non si dovrebbero discriminare i passeggeri, ma offrire un servizio di qualità a tutti, anche a quanti hanno necessità di viaggiare con il proprio fidato amico a quattrozampe. Il servizio offerto attualmente è, invece, totalmente deficitario per pendolari, cittadini, turisti. E cani.

Roberta Ragni

Leggi il nuovo Rapporto Pendolaria 2011

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