Pendolaria. Prende il via la nuova campagna di Legambiente riguardante le linee ferroviarie italiane, con la proposta di una giornata di mobilitazione per chiedere più treni per i pendolari, servizi migliori e nuove carrozze. La giornata “contro i soliti vecchi treni” è stata fissata in data martedì 18 dicembre 2012.

Pendolaria. Prende il via la nuova campagna di Legambiente riguardante le linee ferroviarie italiane, con la proposta di una giornata di mobilitazione per chiedere più treni per i pendolari, servizi migliori e nuove carrozze. La giornata “contro i soliti vecchi treni” è stata fissata in data martedì 18 dicembre 2012.
Nella stessa giornata verrà presentato il rapporto “Pendolaria”, contenente i dati relativi alla situazione dei trasporti italiani con riferimento ai treni che attraversano la nostra penisola e ai disagi frequenti che i pendolari sono costretti ad affrontare, soprattutto a causa dei fondi insufficienti che negli ultimi anni sono stati destinati al miglioramento del trasporto ferroviario.
Anno dopo anno i costi dei biglietti per il treno aumentano sempre di più, ma non i servizi. Proseguono purtroppo i ritardi, le corse insufficienti, le soppressioni di linee, la carenza di informazioni per i viaggiatori. Legambiente ha deciso di anticipare alcuni dati in proposito, sottolineando come il prezzo del biglietto sia aumentato nel solo 2012 del 20% in Toscana, del 15% nel Lazio e del 10% in Liguria, per nominare le regioni che hanno subito i rincari maggiori e in cui allo stesso tempo sono presenti alcune delle linee ferroviarie inserite da Legambiente tra le 10 peggiori d’Italia, come la Viareggio – Firenze, la Roma – Viterbo e la Genova Voltri – Genova Nervi. A tali rincari si sommeranno gli aumenti di prezzo già previsti per il 2013.
Le regioni sono accusate di investire cifre irrisorie per il miglioramento dei servizi ferroviari. In Lazio, Campania e Veneto sono state riscontrate le situazioni peggiori per i viaggiatori, con veri e propri drammi giornalieri a cui i pendolari si trovano a far fronte. Scarsità di fondi e di investimenti determinano i tagli dei servizi, a svantaggio di chi viaggia e si sposta in treno.
Regioni |
2011 |
2012 |
||
Taglio ai servizi |
Aumenti tariffe |
Taglio ai servizi |
Aumenti tariffe |
|
Abruzzo |
-10% |
+20% |
-10% |
+4,5% |
Calabria |
-10% |
|||
Campania |
-10% |
+12,5% |
-10% |
+10% |
Emilia-Romagna |
-3% |
+10% |
||
Lazio |
-3,7% |
+15% |
||
Liguria |
-12% |
+20% |
-10% |
+10% |
Lombardia |
+23,4% |
|||
Marche |
-13% |
|||
Piemonte |
-5% |
+10% |
-5% |
+12,5% |
Puglia |
-15% |
+4% |
||
Toscana |
-3,3% |
+1,5% |
-3% |
+20% |
Umbria |
-3% |
+25% |
||
Veneto |
-3,35% |
+15% |
Elaborazione Legambiente su dati Regioni e Trenitalia
Nel 2012 i tagli ai servizi in Campania hanno toccato il 90% sulla Napoli – Avellino e il 40% sulla Circumvesuviana. Vi sono stati tagli del 15% in Puglia e del 10% in Abruzzo, Calabria, Campania e Liguria. Sono state chiuse 12 linee ferroviarie in tutto il Piemonte, in Abruzzo e in Molise. Sono stati definitivamente soppressi i treni della linea Pescara – Napoli e verranno presto soppressi tutti i treni tra Sibari e Taranto, che saranno sostituiti con autobus. Ecco quali sono le 10 linee ferroviarie peggiori d’Italia.
Le 10 tratte ferroviarie peggiori d’Italia
1) Circumvesuviana
La Circumvesuviana, malgrado sia frequentata da 105 mila pendolari ogni giorno, ha visto una riduzione del 40% delle corse nella scorsa primavera e continui disagi durante tutto il 2012.
2) Roma – Viterbo
Fare il pendolare tra Roma e Viterbo rappresenta ormai un’avventura sia che si scelga la linea ATAC Roma Nord, sia che si prenda la ferrovia regionale FR3 di Trenitalia. La situazione peggiore la vivono i passeggeri sulla linea ATAC, 75.000 ogni giorno, che si ritrovano con treni sovraffollati, vecchi e in ritardo.
3) Pinerolo – Torre Pellice
Le linee ferroviarie in Piemonte hanno subito un duro colpo nel corso del 2012 con 12 tratte definitivamente soppresse, e un disagio indescrivibile per i pendolari. Una delle situazioni più gravi è quella della Torre Pellice – Pinerolo, tratta che poi permetteva ai passeggeri di proseguire per Torino.
4) Padova – Venezia Mestre
Impossibile trovare un posto nell’orario di punta sui treni tra Padova e Mestre, la tratta più affollata del Veneto. Una regione che in questi anni ha investito una miseria nel trasporto ferroviario pendolare.
5) Genova Voltri – Genova Nervi
Peggiora anno dopo anno la condizione dei pendolari sulla tratta Genova Voltri – Genova Nervi, utilizzata da almeno 25 mila viaggiatori al giorno, con problemi di sovraffollamento e una velocità media di 25 km/h.
6) Palermo – Messina
La Palermo – Messina è una delle tratte più lente d’Italia con il record di 4 ore di ritardo per 225 km. Per il 55% della linea c’è ancora il binario unico ed i ritardi sono costanti come le soppressioni dei treni; le carrozze sono sempre più sporche e le stazioni sono messe fuori uso dai vandali.
7) Viareggio – Firenze
Sulla Viareggio – Lucca – Firenze, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni.
8) Stradella – Milano
In provincia di Pavia i pendolari lamentano il degrado di molte stazioni ma anche l’inefficienza di linee ferroviarie come la Strabella – Milano.
9) Bologna – Ravenna
Fra Bologna e Ravenna la frequenza di disservizi, mancanza di informazioni e sovraffollamento rendono il viaggio dei pendolari impraticabile.
10) Potenza – Salerno
Tagli alle corse sulla linea Potenza – Salerno, tratta utilizzata da migliaia di lavoratori e studenti, ma, anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise, i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che spesso non raggiungono i 50 km/h di velocità ed impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che siano regionali o Intercity.
Marta Albè