La Yamaha, in questi giorni ha presentato la “famiglia” EC-03, gamma di scooter a zero emissioni che debutterà sul mercato, a Tokyo, il 1 settembre, ed è attesa in Italia ad ottobre.

Ricordate gli scooter elettrici proposti, nei mesi scorsi, dalla Peugeot che al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano aveva esposto in anteprima la gamma E-Vivacity? E gli E-Max, prodotti in Germania ma dall’immagine made in Italy? O, ancora, del BMW C1-E, che ha segnato il ritorno della “due ruote col tetto” di Monaco di Baviera, ma con un cuore elettrico? La palla, adesso, arriva… all’altra parte del mondo, con una proposta della Yamaha, che in questi giorni ha presentato la “famiglia” EC-03, gamma di scooter a zero emissioni che debutterà sul mercato, a Tokyo, il 1 settembre, ed è attesa su tutto il territorio nazionale a ottobre.
Il “grande passo” verso Taiwan e l’Europa è atteso nel 2011, con una previsione di vendite totale (Cina compresa, indicata dai vertici del Gruppo giapponese come uno dei mercati di riferimento anche nel settore della mobilità sostenibile) che oscillerà fra le 300mila e le 500mila unità entro cinque anni.
L’EC-03, che ha ricevuto il proprio vernissage in questi giorni, nella metropoli giapponese, alla presenza del presidente e amministratore delegato della Yamaha Hiroyuki Yanagi, si presenta in una veste snella, a metà strada fra il “tubone” di settantiana memoria (può far venire in mente l’eterno Piaggio “Ciao” e ciclomotori consimili) e lo scooter più propriamente detto, possiede un telaio in alluminio e viene alimentato da una batteria al litio da 50V prodotta dalla Sanyo Electric, che garantisce un’autonomia di circa 43 km con un’unica ricarica di sei ore attraverso una comune “presa” domestica.
Forse, la durata di ogni singola ricarica non farà saltare sulla sedia gli aficionados della mobilità sostenibile, ma vale la pena ricordare che si tratta di una autonomia più che sufficiente per coprire il tragitto medio quotidiano casa – lavoro e viceversa. Inoltre, ogni ricarica ha un costo quasi trascurabile: secondo le tariffe giapponesi, infatti, il “pieno” di energia elettrica viene a costare l’equivalente di 18 centesimi di dollaro. Come dire meno di 0,15 euro. Se si considera che con la stessa percorrenza uno scooter da 50 cc richiede circa due euro di benzina, il conto è presto fatto, e non richiede alcun commento.
Un’altra “freccia all’arco” dello scooter EC-03 arriva dal suo prezzo di vendita, che per il lancio sul mercato nazionale sarà di 240mila yen, circa 2100 euro. Un pelo più caro di un “cinquantino”, ma il risparmio in termini di spese di gestione si preannuncia molto elevato.
Non resta che attendere il 2011, per vedere… “l’effetto che fa” sulle nostre strade questa nuova proposta sul tema degli scooter elettrici. Contando, è chiaro, anche su una maggiore disponibilità di incentivi statali per l’acquisto di “eco veicoli” rispetto ai fondi stanziati per quest’anno, che c’erano, sì, ma solo sulla carta.
Piergiorgio Pescarolo