Share Lock: un parcheggio per biciclette tutto italiano e a prova di ladro

Una soluzione per pedalare più tranquilli, e avere meno preoccupazioni per eventuali furti, consiste prima di tutto in un sistema di parcheggio sicuro. E' quanto promette Share Lock, un innovativo parcheggio per bici realizzato in Italia dalla collaborazione di tre aziende presenti nel settore della sicurezza stradale (Snoline), dell'IT e della componentistica elettronica (Logital) e della metalmeccanica (Officine Locati Monza), e presentato in questi giorni all'Autodromo di Monza.

Piste ciclabili, attrezzature e servizi a servizio della bicicletta. La mobilità a due ruote senza motore è fra le soluzioni più efficaci per la lotta all‘inquinamento. Peccato che, però, spesso di questo se ne approfittino alcuni “soggetti” che della difesa dell’ambiente se ne fanno un baffo, e guardano più ai vantaggi che possono ottenere appropriandosi in maniera illecita delle biciclette altrui.

Purtroppo, la conseguenza dei furti spesso porta a non utilizzare più la bici: una recente indagine della Fiab (la Federazione amici della bicicletta), infatti, ha recentemente messo in evidenza come, in caso di furto, il 21% delle persone che hanno subito la sottrazione della propria bici non la ricompri più.

Una soluzione per pedalare più tranquilli, e avere meno preoccupazioni per eventuali furti, consiste prima di tutto in un sistema di parcheggio sicuro. È quanto promette Share Lock, un innovativo parcheggio per bici realizzato in Italia dalla collaborazione di tre aziende presenti nel settore della sicurezza stradale (Snoline), dell’IT e della componentistica elettronica (Logital) e della metalmeccanica (Officine Locati Monza), e presentato in questi giorni all’Autodromo di Monza.

Il principio di Share Lock consiste in una “rastrelliera” dotata di attacchi meccanici che provvedono, con adeguata robustezza, a bloccare il telaio della bici. Come dire: una sorta di “parcheggio sicuro”, alla quale viene aggiunto un sistema di video sorveglianza e di controllo degli accessi elettronico. Un po’ come avviene per i parcheggi pubblici destinati alle auto.

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Per l’accesso allo Share Lock, spiegano i responsabili delle tre aziende che hanno partecipato al progetto, l’utente dispone, prima di tutto, di una serie di strumenti per la registrazione: iscrizione a siti Web, apparecchi self service, uffici predisposti, che serviranno per il rilascio di una card magnetica necessaria per “presentarsi” al parcheggio, farsi riconoscere e ottenere uno dei posti disponibili. Le stesse operazioni vengono compiute per il successivo sgancio della bicicletta.

 

Per l’alimentazione del sistema, viene anche indicata la possibilità di utilizzare dei pannelli solari per creare un vero e prorpio parcheggio fotovoltaico. Un modo per rendere ancora più eco friendly questo dispositivo.

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Secondo i progettisti, Share Lock può essere indicato sia per la pubblica amministrazione (istituti, scuole, università, stazioni ferroviarie, metropolitane, aziende ospedaliere, porti turistici e parchi) e per le aziende private che intendono agevolare l’uso della bici fra il proprio personale; e non si sovrappone al bike sharing.

Piergiorgio Pescarolo

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