Cina, arrivano le Smog Free Bicycle: l’aria si ripulisce pedalando

Pulire l’aria delle grandi città pedalando: lo studio Daan di Roosegaarde - in partnership con il colosso del bike sharing cinese ofo e la piattaforma di design Tezign – ha pensato di mettere a disposizione di milioni di utenti delle le Smog Free Bicycles, bici che catturano l’aria sporca, la filtrano e la ridanno pulita all’ambiente. Sarebbe una svolta epocale se bastasse pedalare per ripulire città come Pechino dalla piaga dello smog; e in effetti non basterà, ma l’idea è geniale e potrebbe dare un contributo sostanziale.

Pulire l’aria delle grandi città pedalando: lo studio di Daan Roosegaarde – in partnership con il colosso del bike sharing cinese ofo e la piattaforma di design Tezign – ha pensato di mettere a disposizione di milioni di utenti delle le Smog Free Bicycles, bici che catturano l’aria sporca, la filtrano e la ridanno pulita all’ambiente.

Sarebbe una svolta epocale se bastasse pedalare per ripulire città come Pechino dalla piaga dello smog; e in effetti non basterà, ma l’idea è geniale e potrebbe dare un contributo sostanziale.

Dalla Smog Free Tower alle Smog Free Bicycle

L’idea alla base del funzionamento di queste biciclette è la stessa che Roosegaarde ha sviluppato per la Smog Free Tower, una soluzione urbana per combattere smog, traffico e tutto ciò che crea l’inquinamento nelle grandi città. Il progetto è in fase di sperimentazione proprio in Cina e nei Paesi Bassi ed è stato sviluppato dall’artista olandese come parte di un progetto più ampio (che ora appunto include anche queste bici mangia-smog) in fase di promozione.

La torre cattura l’aria, la depura e la riemette, inoltre da questo processo si ricavano delle pietre che vengono riutilizzate per realizzare gioielli. Le biciclette, in sostanza, funzionano allo stesso modo mentre si pedala.

La bici come icona della Cina

Sembra una visione lontanissima, quella di una Cina che riesce a sbarazzarsi dello smog e a rendere la bicicletta il suo simbolo. Ma, come spiega lo stesso Roosegaarde, Pechino era in passato una città in cui la bici davvero era un’icona: “Vogliamo che la bicicletta torni ad essere un simbolo culturale della Cina, come step verso città smog-free”.

La notizia di questo progetto a lungo termine è stata diffusa durante il World Economic Forum / AMNC17, a Dalian. E lo stesso artista ha viaggiato per la Cina sia per promuovere il suo progetto sia per raccogliere spunti interessanti. L’idea della bicicletta, in particolare, è nata da un workshop a Pechino a cui hanno partecipato anche l’artista Matt Hope e il professor Yang della Tsinghua University.

La Cina dall’Airpocalypse alla voglia di liberarsi dallo smog

smog tower copia

La Cina e la mobilità sostenibile

In realtà la Cina ha avanzato molti buoni propositi di cambiamento, rafforzati in parte anche dall’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi, che invogliano Pechino a porsi come leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici. Naturalmente, percorrere in bicicletta le strade di città come Pechino è da tempo un’impresa impossibile per via dell’inquinamento che in certi giorni addirittura le paralizza; ma esistono in Cina molte iniziative di bike sharing come Mobike, che soltanto nell’area di Pechino ha oltre un milione di biciclette disponibili.

Resta evidente la voglia di cambiamento, che Roosegaarde ha colto in pieno e sta provando a soddisfare attraverso il potere dell’innovazione. Le sue biciclette mangia smog sono per ora in una fase di sviluppo iniziale e si pongono come soluzione non soltanto di mobilità urbana ma di lotta alle emissioni in zone in cui purtroppo l’inquinamento generato dal traffico è impossibile da eliminare in tempi rapidissimi.

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