A Nizza il caffe’ si paga in base alla cortesia

Ricordate le vecchie regole della buona educazione? Dire grazie, buongiorno, prego e per favore fa bene a noi stessi e agli altri. Ma c’è di più. Essere educati quando si ordina un caffè permette di risparmiare sul conto da pagare alla cassa. Succede a Nizza, in un locale dove il caffè costa meno se ci si rivolge ai camerieri o ai baristi in maniera educata.

Ricordate le vecchie regole della buona educazione? Dire grazie, buongiorno, prego e per favore fa bene a noi stessi e agli altri. Ma c’è di più. Essere educati quando si ordina un caffè permette di risparmiare sul conto da pagare alla cassa. Succede a Nizza, in un locale dove il caffè costa meno se ci si rivolge ai camerieri o ai baristi in maniera educata.

“Buongiorno, un caffè, per favore”. Ecco la formula magica per fare scendere immediatamente il prezzo della nota bevanda, da ben 7 euro ad 1 euro e 40 centesimi. Sì, i maleducati e i frettolosi pagheranno la loro tazza di caffè oltre il quadruplo del suo normale prezzo. Chi si ricorderà di dire per favore, ma non saluterà con un buongiorno, pagherà la tazzina di caffè almeno il triplo.

Insomma, rivolgersi educatamente a chi dovrà preparare e portare al banco o al nostro tavolo la tanto desiderata tazzina di caffè, consente alla clientela del locale di Nizza – il ristorante La Petite Syrah – di non pagare il sovrapprezzo stabilito per chi ha dimenticato le buone regole della normale cortesia. Si tratta, dunque, di una sorta di piccola multa per contrastare la maleducazione.

Non è la prima volta che nel mondo nascono iniziative simili. In un locale di Sidney, ad esempio, era stata data la possibilità di pagare il conto con un bacio dalle 9 alle 11 per tutto il mese di giugno di quest’anno, grazie all’iniziativa Pay with a Kiss.

In Francia la novità del sovrapprezzo sul caffè era stata introdotta per divertimento, quando i proprietari del locale si erano resi conto che all’ora di pranzo la clientela arrivava ad ordinare il caffè in un evidente stato di stress, dimenticando persino di ringraziare.

Al momento pare che l’esperimento stia funzionando. Nessuno è mai stato obbligato a pagare il prezzo massimo e coloro che si recano abitualmente nel locale hanno imparato a comportarsi bene e fare le ordinazioni con cortesia ed educazione. Ora tutti gli avventori del ristorante sono più rilassate e sorridono di più.

Marta Albè

Fonte foto: Twitter.com

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook