Eco Natale 2009: la spesa si fa in campagna

Quest'anno per pranzi e cenoni natalizi vari si prevede per gli italiani una crescita pari al 10% di coloro che andranno a fare la spesa direttamente dal contadino secondo il modello produttore - consumatore, annullando le intermediazioni e garantendo acquisti di qualità a un giusto prezzo. A tal proposito la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) si è fatta promotrice di un progetto chiamato: La spesa in campagna, in pratica una rete di circa diecimila aziende agricole che vendono direttamente al cittadino.

Quest’anno per pranzi e cenoni natalizi vari si prevede per gli italiani una crescita pari al 10% di coloro che andranno a fare la spesa direttamente dal contadino secondo il modello produttore – consumatore, annullando le intermediazioni e garantendo acquisti di qualità a un giusto prezzo. A tal proposito la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) si è fatta promotrice di un progetto chiamato: “La spesa in campagna”, in pratica una rete di circa diecimila aziende agricole che vendono direttamente al cittadino.

Il promuovere la cultura della spesa in fattoria, a km zero, è un aspetto dai molteplici benefici. Oltre alla già citata assenza di rischio di speculazioni e rincari artificiosi che avviene nei contesti cittadini, comprare direttamente dal produttore permette una reale crescita di qualità e freschezza del prodotto con un risparmio quasi fino al 30%.

Negli ultimi anni questa tendenza è stata sempre al centro di una consistente crescita, ma mai come quest’anno il trend sembra aver raggiunto cifre da record che, secondo la CIA, potrebbero addirittura triplicare nell’arco di soli 3 anni. Saranno infatti circa 8 milioni gli italiani che opteranno per questa soluzione. Una soluzione conveniente, appunto, ma non solo per chi compra. In questo difficile momento economico è infatti importantissimo che anche piccole e medie imprese possano incrementare il loro reddito, cosa che non potrebbe accadere se non si fosse venuto a creare questo grande network di aziende agricole sparse nello Stivale.

 

Insomma una soluzione vantaggiosa per tutti e sconveniente solo per la grande distribuzione che troppo spesso giustifica le sue spese (come il trasporto o quelle pubblicitarie) con incrementi che vanno dal 40% fino ad arrivare ad aumenti del 900% per i beni di prima necessità!

Inoltre, “Spesa in campagna” vuole essere rurale fino ad un certo punto, dato che ha provveduto a creare un funzionalissimo sito (www.laspesaincampagna.net), dotato anche di un utile software GPS da scaricare nel vostro navigatore riuscirete a raggiungere anche quelle realtà più nascoste all’interno della penisola.

La CIA stessa ha provveduto anche a fare un’indagine per testare il livello di fiducia degli acquirenti nel comprare da aziende agricole. Il responso è stato piuttosto lampante: ben il 70% degli intervistati ha piena fiducia in questo tipo di acquisto e comparandolo con i risultati dei negozi tradizionali (60%), grande distribuzione (59%) e hard discount (36%), vediamo come si stia finalmente puntando sempre di più sulla filiera corta e i farmer’s market.

Le parole del presidente nazionale della CIA Giuseppe Politi confermano decisamente – riassumendo – quanto detto fino adesso: La vendita in azienda agricola è un chiaro esempio di una filiera cortissima, direttamente dal produttore al consumatore, che porta vantaggi reciproci per ambedue le parti. Un’iniziativa estremamente valida per integrare in modo adeguato il reddito delle piccole e medie aziende, specialmente quelle che si trovano in zone montane, collinari e periurbane. Nello stesso tempo per i cittadini rappresenta un’occasione ideale per acquistare un prodotto di qualità a costi contenuti“. Possiamo forse dargli torto?


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