A Nairobi i delegati ONU mangiano gli scarti alimentari dei supermercati UK

Il rifiuto da parte dei supermercati di porre in vendita prodotti agricoli imperfetti dal punto di vista estetico può essere considerato tra le maggiori cause degli sprechi alimentari mondiali. Ciò accade, ad esempio, nel Regno Unito, con il rifiuto da parte dei supermercati britannici di ortaggi perfettamente commestibili provenienti dal Kenya. I prodotti scartati sono stati recuperati – almeno per questa volta – ed utilizzati per la preparazione di un pranzo degno di essere servito in un ristorante.

Contro gli sprechi alimentari l’ONU non solo lancia campagne informative, ma dà anche il buon esempio E così a Nairobi il pranzo per la conferenza UNEP è stato organizzato con i prodotti agricoli locali rifiutati dai supermercati UK.

Il rifiuto da parte dei supermercati di porre in vendita prodotti agricoli imperfetti dal punto di vista estetico può essere considerato tra le maggiori cause degli sprechi alimentari mondiali. Ciò accade, ad esempio, nel Regno Unito, con il rifiuto da parte dei supermercati britannici di ortaggi perfettamente commestibili provenienti dal Kenya. I prodotti scartati sono stati recuperati ed utilizzati per la preparazione di un pranzo gourmet.

Al pranzo hanno partecipato centinaia di ministri ed autorità. Esso è stato organizzato all’interno della sede UNEP di Nairobi per la promozione di una vera e propria campagna internazionale per il taglio degli sprechi alimentari. Il pranzo è stato inserito all’interno dell’iniziativa lanciata da UNEP lo scorso gennaio “Think.Eat.Save. Reduce Your Foodprint”.

La campagna mira a promuovere azioni da parte di consumatori e rivenditori di prodotti alimentari atti a tagliare l’oltre 1 miliardo di tonnellate di cibo sprecato ogni anno, con enormi implicazioni economiche ed ambientali, oltre che sociali. Nessuna motivazione economica, etica o ambientale può giustificare gli sprechi alimentari mondiali, così come ha dichiarato il sotto-segretario generale di UNEP Achim Steiner.

L’evento è stato organizzato al fine di dimostrare a politici, commercianti e consumatori come sia possibile un cambiamento volto a ridurre i quantitativi di cibo sprecato, in quanto, anche quando il suo aspetto estetico non appare perfetto, esso può essere comunque utilizzato per la preparazione di pietanze prelibate e nutrienti.

Presso gli agricoltori del Kenya sono stati raccolti 1600 chilogrammi di frutta e di verdura rifiutati da parte dei supermercati del Regno Unito, poiché ritenuti imperfetti. Una parte di essi è stata utilizzata per la preparazione del pranzo, mentre i prodotti restanti sono stati donati ad associazioni di beneficenza locali.

I prodotti agricoli vengono rifiutati dal mercato delle esportazioni per via di standard molto severi riguardanti l’aspetto. Una parte del raccolto rigettato viene posto in vendita presso il mercato locale o donato, ma le quantità sono talmente elevate che la loro gestione risulta difficoltosa.

È uno scandalo che in Africa, dove milioni di persone non hanno a disposizione alimenti sufficienti per la propria sopravvivenza, abbiamo luogo simili sprechi. Nel Regno Unito, per i supermercati, scartare 40 tonnellate di frutta e ortaggi alla settimana rappresenta la norma. È giunto il momento, a parere di UNEP, di dare luogo ad un cambiamento delle regole e delle abitudini di commercianti, punti vendita e consumatori, in tutto il mondo. Pratiche inefficienti e standard estetici eccessivamente severi dovrebbero dunque essere modificati al più presto.

Marta Albè

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