Contro gli sprechi alimentari Baptiste Dubanchet viaggia in bici per 3000 km nutrendosi solo di scarti

Sprechi alimentari, è ora di dire basta. Baptiste Dubanchet, un ragazzo di 25 anni che vive a Tours, in Francia, ha deciso di avviare una potente protesta mettendosi in gioco in prima persona. Baptiste è un ambientalista con una laurea in sviluppo sostenibile, che ha iniziato un viaggio davvero singolare.

Sprechi alimentari, è ora di dire basta. Baptiste Dubanchet, un ragazzo di 25 anni che vive a Tours, in Francia, ha deciso di avviare una potente protesta mettendosi in gioco in prima persona. Baptiste è un ambientalista con una laurea in sviluppo sostenibile, che ha iniziato un viaggio davvero singolare.

Sta infatti percorrendo in bicicletta la distanza che separa Parigi da Varsavia e lungo il tragitto (un percorso a tappe di 3000 chilometri) ha deciso di nutrirsi soltanto degli scarti di cibo raccolti tra i bidoni della spazzatura, presso i supermercati, i fornai e i ristoranti.

L’idea è nata dopo aver visitato la Colombia, il Sud Est dell’Asia e Thaiti. Baptiste ha assistito all’estrema povertà di queste regioni del mondo, con gli occhi di un ricco in visita in Paesi dove le popolazioni faticano a trovare qualcosa da mangiare. “Queste persone non hanno scelta, non hanno scelto di essere povere, così ho deciso di fare qualcosa per dimostrare quanto cibo ancora buono sprechiamo.

La sua missione coincide con l’istituzione dell’Anno Europeo contro gli Sprechi Alimentari, guidata dal Parlamento UE. Baptiste ha iniziato il viaggio di protesta lo scorso 15 aprile e ha percorso 60 chilometri al giorno in bicicletta, attraversando diverse città europee. Fino a questo momento ha fatto tappa in Lussemburgo, in Belgio, nei Paesi Bassi, a Berlino e in altre città della Germania. Arriverà a Varsavia, la sua meta finale, tra circa due settimane.

Appena giunto in una nuova città, Baptiste visita il sito web couchsurfing.org per trovare una stanza – o meglio, un divano – in cui dormire. Dopodiché inizia a girare tra ristoranti e supermercati chiedendo se possano offrirgli del cibo che altrimenti finirebbe nella spazzatura. Così Baptiste mangia gratis, ma deve accontentarsi di ciò che trova.

Crede che una simile impresa sia l’unico modo per attirare l’attenzione sugli sprechi alimentari in corso ogni giorno in tutta Europa. Per ridurre il proprio impatto ambientale, quando può consuma i cibi crudi e, se cucinare è proprio necessario, utilizza solo basse temperature e piccole quantità d’acqua. Non aggiunge condimenti, a meno che si trovino tra gli scarti.

Il successo nella richiesta di cibi di scarto varia da una città all’altra. Di solito viene accontentato da un ristorante o supermercato su dieci. Certe strutture hanno regole severe per quanto riguarda la distribuzione di cibo gratis e dunque non lo permettono poiché inciderebbe sui loro profitti. Alcune persone avrebbero addirittura messo a rischio il proprio posto di lavoro nel concedergli del cibo di scarto, e per di più senza richiedere un pagamento.

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Durante il viaggio Baptist coglie l’occasione per visitare le scuole locali e per diffondere la consapevolezza dell’impatto ambientale degli sprechi alimentari. Spiega agli studenti quanta energia sia necessaria per ottenere un piatto di cibo e che i nostri sprechi alimentari hanno un impatto negativo sui Paesi in via di sviluppo.

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Il suo messaggio è molto chiaro: se ne producessimo di meno, il cibo sarebbe molto più prezioso per noi. Non è la prima volta che vi presentiamo un’impresa simile. Vi ricordate di Rob Greenfield e del suo viaggio negli Stati Uniti? Ora che abbiamo ben due esempi di proteste concrete e coraggiose, siamo pronti ad intervenire per ridurre davvero gli sprechi alimentari nelle nostre case?

Fonte foto: thelocal.de

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