Nuovo scandalo alimentare: carne scaduta da un anno per McDonalds, Pizza Hut e Kfc

Carne scaduta da un anno, ri-confezionata e utilizzata per le catene di fast food McDonald, Kfc e Pizza Hut. Dopo lo scandalo della carne di cavalloe una serie infinita di frodi alimentari transazionali, ecco la sconvolgente realtà dipinta da una nuova inchiesta che ha puntato i riflettori su un fornitore cinese, la Shanghai Husi Food Company.

Carne scaduta da un anno, ri-confezionata e utilizzata per le catene di fast food McDonald, Kfc e Pizza Hut. Dopo lo scandalo della carne di cavalloe una serie infinita di frodi alimentari transazionali, ecco la sconvolgente realtà dipinta da una nuova inchiesta che ha puntato i riflettori su un fornitore cinese, la Shanghai Husi Food Company.

A inchiodarla sono state le raccapriccianti immagini trasmesse da un programma televisivo di un’emittente di Shanghai, la Dragon Tv, che mostrano carne andata a male ma utilizzata ugualmente per confezionare i suoi prodotti. Inoltre, a essere mostrata è anche un’email attribuita a un dirigente della compagnia, che chiede ai dipendenti di allungare di dieci giorni le date di scadenza di alcuni prodotti. Si tratta, ad esempio, della carne di pollo usata per le pepite. D’altronde, noi mettevamo in guardia da questo alimento già dal 2013…

Le autorità sanitarie cinesi sono subito intervenute sospendendo il fornitore di McDonald e Yum (a cui appartengono KFC e Pizza Hut). Le tre catene, dal canto loro, hanno affermato che nei prossimi giorni alcuni dei loro prodotti potrebbero scarseggiare. Yum fa sapere che l’ennesimo problema di sicurezza alimentare riguarda due tipi di hamburger, mentre McDonald non ha specificato quali alimenti sono stati colpiti. Shanghai Husi Food Co ha detto che sta cooperando con un’indagine ufficiale.

carne avariata

Alla luce di tale inchiesta e degli scandali in mezza Europa che si susseguono in materia di frodi alimentari che vedono la carne destinata al consumo umano e suoi derivati quale principale protagonista, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, rileva che ancora una volta il sistema di tracciabilità delle carni ha offerto i suoi buchi neri che alla fine potrebbero pesare ancora una volta sulla salute e i diritti dei consumatori.

“Facciamo appello alle istituzioni europee di adottare migliori strumenti normativi e a livello di controlli che garantiscano la tracciabilità, invitiamo comunque anche le autorità sanitarie italiane ad amplificare le verifiche su tutti i prodotti a base di carne che provengono da oltre confine”, spiegahttp://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=2950 D’Agata. In attesa che venga fatta luce su questa nuove frode, resta solo una domanda: chissà quanta carne scaduta, marcita, avariata sia già stata trangugiata dai consumatori…

Roberta Ragni

Photo Credit

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