Ecco come l’industria del Prosecco sta divorando il suolo del Veneto

Il prosecco contribuisce al consumo di suolo nel NordEst del nostro paese, soprattutto in Veneto. A lanciare l'allarme è stata la rivista ScienceNews, poi ripresa dal Guardian

Il prosecco contribuisce al consumo di suolo nel NordEst del nostro paese, soprattutto in Veneto. A lanciare l’allarme è stata la rivista ScienceNews, poi ripresa dal Guardian.

Secondo l’analisi che cita uno studio dell’Università di Padova, pubblicato su bioRxiv.org, la richiesta di prosecco a livello mondiale è in aumento e gli effetti negativi sul consumo di suolo lo sono altrettanto.

Preoccupati del fatto che il recente boom di richieste abbia un peso sull’ambiente locale, i ricercatori dell’Università di Padova hanno valutato il tasso di erosione di suolo, calcolando l'”impronta” legata alla produzione del vino, identificando anche le aree più a rischio.

È emerso che tre quarti della perdita di terreno dai pendii della regione vinicola del Veneto, sede di un certo numero di vini di Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (DOCG), sono il risultato della produzione di prosecco. Si parla di 400.000 tonnellate di terreno ogni anno, o 4,4 kg per ciascuna delle bottiglie di prosecco che la regione produce.

Esaminando ben 10 anni di dati riguardanti le precipitazioni, l’uso e le caratteristiche del suolo nonché le mappe topografiche ad alta risoluzione, gli scienziati hanno rilevato che l’industria del prosecco è responsabile del 74% dell’erosione totale del suolo della regione.

“Un tale tasso di perdita è insostenibile”, sostiene i Prof Chris Collins. “Non sono solo brutte notizie per la salute dei vigneti, ma anche per l’ambiente”.

Senza contare che parte della produzione di prosecco ricade in una zona inserita nella lista provvisoria del Patrimonio mondiale Unesco: è l’area di Conegliano-Valdobbiadene.

“Per sostenere la produzione di vino, l’intensificazione agricola è stata potenziata per il ripristino dei pendii di collina e i cambiamenti nell’uso del suolo verso nuove piantagioni di vigneti” si legge nello studio.

In realtà, secondo Jesús Rodrigo Comino, geografo dell’Istituto di Geomorfologia e Suoli di Malaga, in Spagna, si tratta di tanto terreno, ma non un’anomalia. Alcuni vigneti in Germania, ad esempio, hanno tassi più alti di perdita di suolo. A suo avviso, l’erosione del suolo non sarebbe necessariamente una cosa negativa ma aiuterebbe a generare nuovi terreni per mantenere un ecosistema sano.

Non nel caso italiano. Secondo Comino, la quantità di erosione dei vigneti di prosecco italiani è tutt’altro che sostenibile e potrebbe mettere a repentaglio il loro stesso futuro.

Che fare? I vigneti del Prosecco potrebbero ridurre la loro perdita di suolo, dicono gli scienziati. Una soluzione potrebbe essere quella di lasciare l’erba tra i filari delle vigne, ciò dimezzerebbe l’erosione totale come dimostrano le simulazioni. Altre strategie potrebbero includere la piantumazione di siepi intorno a vigneti o la presenza di vegetazioni nei pressi da fiumi e torrenti.

Al momento, l’unica cosa certa è che la nostra richiesta di prosecco sta divorando ettari di suolo.

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Francesca Mancuso

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