Olio tunisino senza dazi: il via libera dell’Europa minaccia il Made in Italy?

Importazioni di olio tunisino in Europa. Le aziende italiane si sentono ancora sotto minaccia. Lo sono anche i consumatori? L'olio tunisino arriverà sulle nostre tavole al posto di quello italiano?

Importazioni di olio tunisino in Europa. Continua la battaglia dell’Italia contro l’autorizzazione dell’Europa all’importazione di olio tunisino senza dazi. Anche se il Made in Italy sembra essere stato tutelato grazie a delle modifiche della legge iniziale, le aziende italiane si sentono ancora sotto minaccia. Lo sono anche i consumatori? L’olio tunisino arriverà sulle nostre tavole al posto di quello italiano?

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera alle importazioni di olio d’oliva tunisino. Ne arriveranno 70 mila tonnellate nei prossimi due anni. L’Europa vuole così aiutare la Tunisia colpita dal terrorismo ma non dimentica di proteggere i produttori nostrani.

Almeno in parte il Parlamento Europeo ha infatti tenuto conto delle proteste delle associazioni agricole italiane e spagnole ed ha dunque modificato il testo approvato negli ultimi giorni rispetto alla proposta iniziale.

È prevista l’importazione di 35 mila tonnellate di olio di oliva tunisino senza dazi per il 2016 e di una pari quantità per il 2017. La decisione riguarda soltanto il 2016 e il 2017. È legata ad un momento di emergenza e non ci saranno proroghe.

L’olio che arriverà in Europa sarà prodotto interamente in Tunisia e solo quando sarà pronto per la vendita arriverà nell’Unione Europea. Questa specifica serve per evitare che l’olio tunisino venga venduto come olio italiano o di altra provenienza europea con un tentativo di frode e di modifica delle etichette.

L’intenzione è di dare sostegno all’economia tunisina e nello stesso tempo di proteggere l’olio di oliva prodotto in Italia e in Europa dalla frodi. Si tratta di misure urgenti a sostegno della Tunisia che è stata colpita da attacchi terroristici mentre si sta muovendo verso la democrazia e con l’importazione di olio tunisino l’Europa vuole mostrare la propria solidarietà.

L’olio di oliva è uno dei simboli principali del Made in Italy e il consumo pro-capite nel nostro Paese è molto elevato, pari a ben 10 kg all’anno. La speranza è che con l’importazione di olio di oliva da Tunisi aumentino i controlli per fermare le contraffazioni e le sofisticazioni che hanno minacciato il Made in Italy negli ultimi tempi.

Slow Food Italia in merito alle importazionid i olio tunisino invita ad una maggiore tutela dei consumatori e ad una maggiore trasparenza:

“Dopo questa apertura del Parlamento Europeo alle importazioni di olio tunisino è fondamentale che le istituzioni italiane mettano in atto misure urgenti per salvaguardare i produttori italiani e combattere possibili frodi, garantendo i consumatori evidenziando la tracciabilità delle produzioni. In un momento in cui l’olivicoltura italiana è ancora molto fragile, serve una maggiore trasparenza che indichi in etichetta la provenienza delle olive, per non rischiare che un olio tunisino si trasformi magicamente in italiano” – ha commentato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.

A parere di Coldiretti al problema delle frodi sull’olio extravergine d’oliva non è certo estraneo il fatto che nel 2015 sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva dalla Tunisia per un totale record di oltre 90 milioni di chili:

“È un errore l’accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017” – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento alle modifiche approvate dall’Europarlamento al provvedimento che dovrà ora essere riesaminato dal Consiglio Ue.

Dalla Commissione per lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro propone di introdurre delle licenze mensili di importazione per salvaguardare il mercato UE:

“L’approvazione degli emendamenti che escludono una possibile estensione delle misure al di là del 2017 e introducono un obbligo di tracciabilità del prodotto che ne garantisca l’origine tunisina implica il rinvio del dossier al Consiglio. Un passaggio ulteriore che ci offre la possibilità di inserire una importante modifica aggiuntiva relativa all’introduzione di licenze di importazione mensili al fine di evitare impatti sul mercato europeo dovuti a un’offerta eccessivamente concentrata in determinati periodi dell’anno”.

La battaglia sull’olio importato dalla Tunisia il più delle volte sembra assumere però i toni della mera diatriba politica, dato che l’olio tunisino senza dazi viene già ampiamente importato in Europa, al di là della decisione di aumentare le importazioni nel presente caso di emergenza.

Cosa possono fare in consumatori? In ogni caso chi preferisce acquistare olio extravergine d’oliva italiano può rivolgersi ad uno dei numerosi produttori locali delle nostre ‘terre dell’olio’, tra cui troviamo Liguria, Toscana e Puglia, o comunque controllare sempre le etichette con le indicazioni di provenienza prima di mettere l’olio nel carrello.

Leggi qui la nostra guida alla scelta e al consumo dell’olio extravergine d’oliva.

Marta Albè

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